Da due anni si combatte in Ucraina una guerra abominevole, inutile
e irresponsabile, che continua a suscitare sgomento e preoccupazione. L’opinione
pubblica mondiale è molto disorientata e non può che auspicarne la fine rapida
e una pace «giusta», soprattutto nel senso che elimini alla radice i motivi che
l’hanno provocata.
Dallo stallo che si registra oggi nelle operazioni militari
appare evidente che questa guerra è non solo dannosa, ma anche inutile perché
non solo non viene raggiunto alcun obiettivo utile per nessuna delle parti in
conflitto, ma rinvia qualsiasi soluzione a un tempo indeterminato, mentre si allunga
la fila dei morti, aumentano le atrocità per i superstiti, le distruzioni, la
povertà, l’incertezza del futuro. Non può essere considerato un buon affare l’occupazione
di un pezzo di terra con costi così elevati, tanto più se quella terra può
essere coltivata, sfruttata, goduta insieme… pacificamente.
Purtroppo il prolungarsi di questa guerra dimostra anche l’irresponsabilità non solo dei governanti coinvolti direttamente
o indirettamente, ma anche delle opinioni pubbliche e di chi non sa metterle in
condizione di esprimere un giudizio davvero autonomo e convinto. Purtroppo anche
le rievocazioni di questi giorni, a parte qualche eccezione, non forniscono elementi
di giudizio seri e sufficienti. Per certune sembrerebbe accertata solo l’invasione da parte
della Russia di due anni fa, dimenticando, per esempio, che prima di essa in
Ucraina era in atto una guerra civile perché due grandi regioni a
maggioranza russofona si erano dichiarate prima indipendenti e poi annesse alla
Russa, ignorando che nel 1991, quando l’Ucraina si era resa indipendente
dall'URSS, la NATO si era impegnata a non estendersi a est e l’Ucraina a
restare neutrale; dimenticando che nel 2014 e 2015 non c’era stata solo l’annessione
russa della Crimea, ma erano stati raggiunti anche compromessi ragionevoli col
sostegno di alcune potenze occidentali (i famosi Accordi di Minsk)… che non
vennero mai rispettati.
In un precedente articolo ho scritto che l’opinione pubblica sarà determinante nel futuro processo
di pace (https://disappuntidigiovannilongu.blogspot.com/2023/09/per-una-pace-giusta-tra-russia-e.html).
Per questo è necessario che il pubblico abbia a disposizione molteplici
informazioni, senza ritenere che alcune sono certamente buone e altre ovviamente false a seconda della provenienza.
Infine, poiché prima o poi si arriverà alla fine di questa
guerra e la Carta ONU costituirà la base di riferimento fondamentale della
successiva pace, mi sarei aspettato che almeno nelle rievocazioni ufficiali si accennasse ai punti più controversi della Carta, tanto più che al
riguardo le interpretazioni di Russia e Ucraina sono opposte. Senza un
chiarimento preliminare e una mediazione autorevole, difficilmente il negoziato
potrà iniziare e giungere a buon fine.
Giovanni Longu
Berna 24.2.2024
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