L’agglomerazione di Losanna, con circa 430.000 abitanti (la città di Losanna ne conta più di 144.000), è la quarta
per popolazione dopo quelle di Zurigo, Ginevra e Basilea. Losanna, come
Ginevra, è una città cosmopolita (circa 43% di stranieri, di cui circa 6600
italiani) e in grande sviluppo commerciale, culturale, bancario, universitario,
turistico, sportivo. Losanna è la capitale del Cantone di Vaud, ma ospita due
importanti istituzioni svizzere: il Tribunale federale e il secondo Politecnico
federale (il primo è quello di Zurigo); è anche sede del Comitato Olimpico
Internazionale. E’ considerata dai turisti «la perla del Lago Lemano» per la
sua bellezza e per la sua posizione elevata da cui si può ammirare gran parte
del lago. Ha sempre avuto rapporti intensi con l’Italia.
Dalla dominazione romana al principato vescovile
Cattedrale gotica di Losanna |
Losanna si è
sviluppata quando giunse al tramonto la dominazione romana che aveva costruito
il suo oppidum Lausonium (da cui Losanna) sulla collina dove ora sorge
la bellissima cattedrale gotica. Anche in questo caso, come a Basilea e a
Ginevra, la stessa collocazione del più importante luogo di culto cristiano,
denota chiaramente come il Cristianesimo abbia preso il posto della dominazione
romana.
Nel Medioevo la sede
vescovile di Losanna si è notevolmente sviluppata fino a raggiungere quel
potere che ha consentito nel 1235 la costruzione di quel gioiello di arte
gotica che è l’attuale cattedrale. Il vescovo era diventato nel 1032 principe
dell’Impero col diritto persino di battere moneta e incassare pedaggi. Nel 1275
nella cattedrale di Losanna papa Gregorio X incoronò imperatore Rodolfo
d’Asburgo. Nel 1449 si tenne a Losanna un Concilio che portò alle
dimissioni dell’antipapa Felice V, già duca Amedeo VIII di Savoia ed
eletto (anti)papa nel 1439.
Nel 1536 il paese di
Vaud cadde sotto il dominio bernese e divenne per forza protestante. Il
principato vescovile fu abolito e Losanna perse importanza fino alla lenta
ripresa dopo la costituzione del nuovo Cantone e il suo ingresso nella
Confederazione (1803). Se nel 1698 i losannesi erano poco più di 6.000, nel
1798 erano ancora meno di 10.000, ma nel 1850 erano già più di 17.000.
Immigrati italiani dall’800 a oggi
Il primo grande
incremento demografico si registrò tuttavia agli inizi del XX secolo (1900: 46.732, 1910: 64.446) con l’arrivo di
molti stranieri, soprattutto italiani, in seguito ai lavori ferroviari d’inizio
secolo, all’apertura della galleria ferroviaria del Sempione (1906) e allo
sviluppo dei traffici tra l’Italia, la Svizzera francese e la Francia.
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A Losanna sono attive numerose associazioni. |
Molti italiani
s’insediarono stabilmente nel Cantone e avviarono anche attività in proprio.
Nel 1905 costituivano il maggior gruppo nazionale straniero con 4076 persone,
più del doppio dei francesi. I figli degli stranieri (italiani, francesi e
tedeschi e altri) dovevano essere molto numerosi se il numero delle classi
elementari dei bambini era passato da 2 con 100 bambini (1889) a 7 con 250
bambini (1905) e altrettante classi erano costituite da bambine. Gli italiani
imparavano la lingua locale, ma non s’integravano facilmente: tra il 1850 e il
1905 furono ammessi a far parte della borghesia solo 18 italiani, contro 52
francesi e 84 tedeschi.
Gli italiani erano
addetti soprattutto alle costruzioni ferroviarie (completamento della rete) e
all’edilizia, in forte espansione (in soli tre anni, 1903-1905, furono concessi
ben 726 permessi di costruzione). Gli arrivi dall’Italia erano continui e contribuirono,
fra l’altro, anche a far aumentare notevolmente la popolazione cattolica,
passata tra il 1888 e il 1910 da 4.575 a 15.597 persone.
Il secondo grande sviluppo demografico si
registrò nel secondo dopoguerra con l’arrivo in massa di immigrati, inizialmente
soprattutto italiani, poi anche spagnoli, portoghesi e di altre nazionalità. Losanna diventò la bella e ricca metropoli di
oggi con oltre 140.000 abitanti.

Ormai tuttavia gli
italiani, compresi i binazionali, sono divenuti parte integrante della
popolazione. Soprattutto i «secondi» sono presenti a tutti i livelli della vita
economica, politica e culturale della città e del Cantone.
Giovanni Longu
Berna, 28.03.2018
Berna, 28.03.2018