28 marzo 2018

Tracce d’italianità nell’agglomerazione di Losanna


L’agglomerazione di Losanna, con circa 430.000 abitanti (la città di Losanna ne conta più di 144.000), è la quarta per popolazione dopo quelle di Zurigo, Ginevra e Basilea. Losanna, come Ginevra, è una città cosmopolita (circa 43% di stranieri, di cui circa 6600 italiani) e in grande sviluppo commerciale, culturale, bancario, universitario, turistico, sportivo. Losanna è la capitale del Cantone di Vaud, ma ospita due importanti istituzioni svizzere: il Tribunale federale e il secondo Politecnico federale (il primo è quello di Zurigo); è anche sede del Comitato Olimpico Internazionale. E’ considerata dai turisti «la perla del Lago Lemano» per la sua bellezza e per la sua posizione elevata da cui si può ammirare gran parte del lago. Ha sempre avuto rapporti intensi con l’Italia.

Dalla dominazione romana al principato vescovile
Cattedrale gotica di Losanna
Losanna si è sviluppata quando giunse al tramonto la dominazione romana che aveva costruito il suo oppidum Lausonium (da cui Losanna) sulla collina dove ora sorge la bellissima cattedrale gotica. Anche in questo caso, come a Basilea e a Ginevra, la stessa collocazione del più importante luogo di culto cristiano, denota chiaramente come il Cristianesimo abbia preso il posto della dominazione romana.
Nel Medioevo la sede vescovile di Losanna si è notevolmente sviluppata fino a raggiungere quel potere che ha consentito nel 1235 la costruzione di quel gioiello di arte gotica che è l’attuale cattedrale. Il vescovo era diventato nel 1032 principe dell’Impero col diritto persino di battere moneta e incassare pedaggi. Nel 1275 nella cattedrale di Losanna papa Gregorio X incoronò imperatore Rodolfo d’Asburgo. Nel 1449 si tenne a Losanna un Concilio che portò alle dimissioni dell’antipapa Felice V, già duca Amedeo VIII di Savoia ed eletto (anti)papa nel 1439.
Nel 1536 il paese di Vaud cadde sotto il dominio bernese e divenne per forza protestante. Il principato vescovile fu abolito e Losanna perse importanza fino alla lenta ripresa dopo la costituzione del nuovo Cantone e il suo ingresso nella Confederazione (1803). Se nel 1698 i losannesi erano poco più di 6.000, nel 1798 erano ancora meno di 10.000, ma nel 1850 erano già più di 17.000. 

Immigrati italiani dall’800 a oggi
Il primo grande incremento demografico si registrò tuttavia agli inizi del XX secolo (1900: 46.732, 1910: 64.446) con l’arrivo di molti stranieri, soprattutto italiani, in seguito ai lavori ferroviari d’inizio secolo, all’apertura della galleria ferroviaria del Sempione (1906) e allo sviluppo dei traffici tra l’Italia, la Svizzera francese e la Francia.
A Losanna sono attive numerose associazioni.
Molti italiani s’insediarono stabilmente nel Cantone e avviarono anche attività in proprio. Nel 1905 costituivano il maggior gruppo nazionale straniero con 4076 persone, più del doppio dei francesi. I figli degli stranieri (italiani, francesi e tedeschi e altri) dovevano essere molto numerosi se il numero delle classi elementari dei bambini era passato da 2 con 100 bambini (1889) a 7 con 250 bambini (1905) e altrettante classi erano costituite da bambine. Gli italiani imparavano la lingua locale, ma non s’integravano facilmente: tra il 1850 e il 1905 furono ammessi a far parte della borghesia solo 18 italiani, contro 52 francesi e 84 tedeschi.
Gli italiani erano addetti soprattutto alle costruzioni ferroviarie (completamento della rete) e all’edilizia, in forte espansione (in soli tre anni, 1903-1905, furono concessi ben 726 permessi di costruzione). Gli arrivi dall’Italia erano continui e contribuirono, fra l’altro, anche a far aumentare notevolmente la popolazione cattolica, passata tra il 1888 e il 1910 da 4.575 a 15.597 persone.
Il secondo grande sviluppo demografico si registrò nel secondo dopoguerra con l’arrivo in massa di immigrati, inizialmente soprattutto italiani, poi anche spagnoli, portoghesi e di altre nazionalità. Losanna diventò la bella e ricca metropoli di oggi con oltre 140.000 abitanti. 
Per tenere uniti i numerosi emigrati italiani, negli anni Trenta era stata fondata nel cuore di Losanna la Casa d’Italia, col sostegno dello Stato Italiano. Oggi sopravvive nel Circolo Italiano di Losanna (CiL), di proprietà della collettività italiana, quale «espressione di tutta la collettività italiana residente nel cantone di Vaud, senza distinzione di fede religiosa, sesso o tendenze politiche». Il CiL è un centro d’italianità e un grande motore di attività culturali e sociali.
Ormai tuttavia gli italiani, compresi i binazionali, sono divenuti parte integrante della popolazione. Soprattutto i «secondi» sono presenti a tutti i livelli della vita economica, politica e culturale della città e del Cantone.
Giovanni Longu
Berna, 28.03.2018