In un mondo dilaniato
da guerre, squilibrato tra nazioni ricche e nazioni povere, che non riesce a
dare fiducia nel futuro alle giovani generazioni, le donne stanno indicando in
tutti i campi la direzione da seguire per garantire uno sviluppo equo e dare
speranza. Non so per quali eventi e quali personaggi sarà ricordato il 2019, ma
non ho dubbi sull’importanza avuta quest’anno dai movimenti delle donne nella
sensibilizzazione dell’opinione pubblica mondiale sulle problematiche
riguardanti i conflitti in corso, i mutamenti climatici, gli squilibri tra aree
sviluppate e sottosviluppate, le migrazioni internazionali, le discriminazioni
di genere tra donne e uomini, le violazioni impunite di molti diritti
fondamentali, ecc.
Segnali
incoraggianti
Non c’è dubbio che le donne stiano avanzando in tutti i
campi, ma è triste che debbano ancora lottare per l’esercizio dei loro diritti.
E’ vero che nel mondo ci sono ormai donne capi di Stato e di Governo,
presidenti di importanti istituzioni pubbliche e private, direttori di grandi
banche e aziende e sono donne anche la presidente della Commissione europea, Ursula
von der Leyen, e la presidente della Banca centrale europea, Christine
Lagarde.
Anche in Svizzera quest’anno le donne sono state
protagoniste non solo con lo sciopero delle donne di giugno contro le
disuguaglianze di genere, ma anche con le elezioni federali di ottobre
caratterizzate da una grande avanzata dei Verdi e delle donne.
Questi esempi sono incoraggianti, ma non va dimenticato che
nel mondo moltissime donne sono totalmente dipendenti dagli uomini,
discriminate, private del necessario per vivere liberamente, per istruirsi, per
esercitare una professione.
I mutamenti
climatici
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Greta Thunberg |
La voce delle donne, alta o sommessa, echeggiata quest’anno
nella maggior parte delle piazze del mondo e nelle prestigiose aule dell’ONU e
di molti Parlamenti, amplificata da tutti i media, non concede più alibi a
nessun governo e, com’è auspicabile, a nessun cittadino responsabile: bisogna
intervenire subito, ciascuno secondo le sue possibilità, per evitare un consumo
insensato delle risorse naturali e garantire alle prossime generazioni un
pianeta ancora vivibile e uno sviluppo sostenibile.
Molti governi hanno già preso decisioni sagge, altri
dovranno prenderle, perché questi movimenti femminili, che in verità hanno
coinvolto sempre più anche gli uomini, hanno anche fatto capire che la Terra è
davvero la nostra casa comune, in cui tutti desideriamo star bene. E’ giusto,
mi sembra, che questi movimenti abbiano una figura di riferimento, un simbolo,
la giovane svedese Greta Thunberg.
Le migrazioni internazionali
Le migrazioni internazionali stanno diventando un problema
cruciale per molte nazioni e per le organizzazioni internazionali. Sono dovute
soprattutto alle guerre, peggiori della peste, alla fame, al sottosviluppo,
alla corruzione, alle discriminazioni razziali, religiose, politiche, ma anche
ai mutamenti climatici. E’ un problema talmente grosso, che nelle sedi
internazionali non si riesce ad affrontarlo nella sua brutale concretezza,
limitandosi a ricordare il diritto all’emigrazione sancito dalla Carta delle
Nazioni Unite e delle Convenzioni europee.
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Carola Rackete |
Si danno fondi per l’apertura e la gestione dei campi
profughi (affidandoli magari a Stati a libertà controllata), ma non si ha il
coraggio di affrontare seriamente il tema del dovere dell’accoglienza e
dell’integrazione e quello soprattutto di unire le forze per eliminare alla
radice le cause dell’emigrazione forzata. In molti Stati, Italia compresa, il
fenomeno migratorio è addirittura considerato un problema di ordine pubblico,
non una opportunità di sviluppo e un dovere di solidarietà internazionale.
Vengono persino emanate leggi che di fatto criminalizzano la fuga delle persone
da zone di guerra, discriminazione, fame.
Stenta a crescere in questo ambito un movimento paragonabile
a quello relativo al clima, ma ci sono sempre più persone che stanno
sviluppando una nuova sensibilità anche al riguardo e hanno già una figura di
riferimento, la capitana Carola Rackete. Persona controversa, per alcuni
una delinquente per aver infranto una legge, per altri un’eroina per aver
salvato vite umane superando la legge. Figura comunque importante per aver
posto alla politica e all’opinione pubblica non solo italiana questi quesiti
fondamentali: la legge è per gli uomini o gli uomini sono per la legge? E’
più importante la legge o la persona?
BUON NATALE A TUTTI I LETTORI!
Giovanni Longu
Berna, 18.12.2019
Berna, 18.12.2019