07 luglio 2018

Berna italiana


Il 23 giugno scorso ho guidato un gruppo di 40 persone dell’UNITRE di Soletta attraverso il centro storico della città di Berna, mettendo in evidenza alcune tracce significative d’italianità. Berna ne contiene tante e si è dovuto fare una scelta tra quelle più rilevanti.


 

Basilica della SS. Trinità
Siamo partiti dalla basilica della Santissima Trinità, costruita in stile romanico-lombardo la cui facciata ricorda facilmente la Chiesa di San Zeno di Verona. Di fronte alla chiesa si trova il parco, la Kleine Schanze, col monumento dell’Unione Postale Universale. Nel XVII secolo, i due bastioni a forma poligonale Kleine Schanze e Grosse Schanze (dove ora sorge l’università) costituivano un sistema efficace di difesa della città realizzato secondo un modello sviluppato nell’Italia centrale all’inizio del XVI secolo.


Palazzo federale ovest
Lungo la Bundesgasse abbiamo ammirato una serie di palazzi «federali» realizzati tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento ispirati a palazzi rinascimentali fiorentini. Il primo fu il Palazzo consiliare della Confederazione (1852-1857), oggi Palazzo federale ovest. Lo stesso stile neorinascimentale fu adottato per il vicino Bernerhof (1856-1858), originariamente un hotel di lusso, per il Palazzo federale est (1888-1892) e per il Palazzo del Parlamento (1894-1902), come pure per la sistemazione della Bundesgasse. Berna voleva essere una vera capitale europea e non più solo di un Cantone, sia pure molto ricco e potente. Il Rinascimento italiano rappresentò un’enorme fonte d’ispirazione per urbanisti, architetti e costruttori.
Anche la Torre delle prigioni (Käfigturm) e la Torre dell’orologio (Zytglogge), testimoni austeri ed eleganti dello sviluppo incessante della Berna medievale, contengono elementi d’italianità. Per non parlare delle numerose fontane rinascimentali che abbelliscono il centro storico.Anche la Torre delle prigioni (Käfigturm) e la Torre dell’orologio (Zytglogge), testimoni austeri ed eleganti dello sviluppo incessante della Berna medievale, contengono elementi d’italianità. Per non parlare delle numerose fontane rinascimentali che abbelliscono il centro storico.
In attesa dello scoccare delle ore 11.00.
Famoso portale della Cattedrale di Berna
Anche la Torre delle prigioni (Käfigturm) e la Torre dell’orologio (Zytglogge), testimoni austeri ed eleganti dello sviluppo incessante della Berna medievale, contengono elementi d’italianità. Per non parlare delle numerose fontane rinascimentali che abbelliscono il centro storico.
Prima di scendere alla Fossa degli orsi (per la storia del primo orso documentato cfr. https://disappuntidigiovannilongu.blogspot.com/2012/04/quanta-italianita-ce-berna-2a-parte.html) attraverso il ponte sull’Aare Nydeggbrücke (progettato dagli architetti e ingegneri italiani Carlo Donegani, Luigi Negrelli, Carlo Bernardo Mosca e Volpatti) non si può non soffermarsi ad ammirare la grandiosa Cattedrale di Berna (Berner Münster), in stile tardo gotico, che contiene al suo interno un autentico tesoro: gli stalli del coro in stile rinascimentale lombardo più vecchi della Svizzera. Furono realizzati nel 1522-25 su disegni del pittore bernese Niklaus Manuel-Deutsch di origine italiana, nipote di un emigrato piemontese e uno dei personaggi più influenti artisticamente, culturalmente e politicamente di quel periodo a Berna.

Case in mattoni nel quartiere di Kirchenfeld (Obstberg)
Per la pausa pranzo abbiamo riservato un ristorante storico ultimato (1886) dall’impresa italiana Gaggione, che servì da ristorante (mensa) anche per i numerosi operai italiani che sul finire dell’Ottocento costruivano splendide ville e palazzi per famiglie benestanti nel quartiere di Kirchenfeld. Bisogna anche ricordare che allora molte ditte preferivano la manodopera italiana (e ticinese) perché costava meno e rendeva più di quella indigena. Gli italiani lavoravano infatti generalmente a cottimo e soprattutto erano più esperti degli svizzeri nell’utilizzo del mattone (Backstein). Questa concorrenza, che creava disoccupazione tra gli svizzeri, fu il pretesto per le violenze perpetrate contro gli italiani nel cosiddetto Käfigturmkrawall del 1893 (cfr.
https://disappuntidigiovannilongu.blogspot.com/2012/05/quanta-italianita-ce-berna-3a-parte.html)
Ultima tappa della visita della Berna italiana:
Centro culturale e museale Paul Klee (f.Gozzoli)
Per osservare da vicino qualche esempio di case e ville costruite in quel periodo utilizzando soprattutto il mattone siamo andati nella zona del quartiere denominata Obstberg, dopo essere stati nel vicino Giardino delle rose Rosengarten) per ammirare lo splendido panorama del centro storico di Berna.
Il giro turistico-culturale si è concluso dopo una breve visita al Centro Paul Klee, opera geniale dell'architetto genovese Renzo Piano (2005). Si è visto tanto, ma senz’altro solo una parte molto ridotta dell’italianità che palazzi, strade, piazze, chiese «nascondono». Sta al visitatore attento e interessato scoprirle e rivelarle ed è certo che sarà una ricerca e una scoperta appaganti.
Giovanni Longu
Berna, 07.07.2018