Il 23 giugno scorso ho
guidato un gruppo di 40 persone dell’UNITRE di Soletta attraverso il centro
storico della città di Berna, mettendo in evidenza alcune tracce significative
d’italianità. Berna ne contiene tante e si è dovuto fare una scelta tra quelle
più rilevanti.
 |
Basilica della SS. Trinità |
Siamo partiti dalla basilica della Santissima Trinità, costruita in stile
romanico-lombardo la cui facciata ricorda facilmente la Chiesa di San Zeno di
Verona. Di fronte alla chiesa si trova il parco, la Kleine Schanze, col monumento dell’Unione Postale Universale.
Nel XVII secolo, i due bastioni a forma poligonale Kleine Schanze e Grosse
Schanze (dove
ora sorge l’università) costituivano un sistema efficace di difesa della
città realizzato secondo
un modello sviluppato nell’Italia centrale all’inizio del XVI secolo.
 |
Palazzo federale ovest |
Lungo la Bundesgasse
abbiamo ammirato una serie di palazzi «federali» realizzati tra la fine
dell’Ottocento e l’inizio del Novecento ispirati a palazzi rinascimentali
fiorentini. Il primo fu il Palazzo consiliare della Confederazione (1852-1857), oggi Palazzo federale ovest. Lo
stesso stile neorinascimentale fu adottato per il vicino Bernerhof (1856-1858), originariamente un hotel di
lusso, per il Palazzo federale est (1888-1892) e per il Palazzo del Parlamento (1894-1902), come pure per la sistemazione
della Bundesgasse. Berna voleva essere
una vera capitale europea e non più solo di un Cantone, sia pure molto ricco e
potente. Il Rinascimento italiano rappresentò un’enorme fonte d’ispirazione per
urbanisti, architetti e costruttori.
Anche la Torre delle prigioni (Käfigturm) e la Torre
dell’orologio (Zytglogge), testimoni austeri ed eleganti dello
sviluppo incessante della Berna medievale, contengono elementi d’italianità.
Per non parlare delle numerose fontane rinascimentali che abbelliscono il
centro storico.Anche la Torre delle prigioni (Käfigturm) e la Torre
dell’orologio (Zytglogge), testimoni austeri ed eleganti dello
sviluppo incessante della Berna medievale, contengono elementi d’italianità.
Per non parlare delle numerose fontane rinascimentali che abbelliscono il
centro storico.
 |
In attesa dello scoccare delle ore 11.00. |
 |
Famoso portale della Cattedrale di Berna |
Anche la Torre delle prigioni (Käfigturm) e la Torre
dell’orologio (Zytglogge), testimoni austeri ed eleganti dello
sviluppo incessante della Berna medievale, contengono elementi d’italianità.
Per non parlare delle numerose fontane rinascimentali che abbelliscono il
centro storico.
Prima di scendere alla
Fossa degli orsi (per
la storia del primo orso documentato cfr. https://disappuntidigiovannilongu.blogspot.com/2012/04/quanta-italianita-ce-berna-2a-parte.html) attraverso il ponte sull’Aare Nydeggbrücke
(progettato dagli architetti e ingegneri italiani Carlo Donegani,
Luigi Negrelli, Carlo Bernardo Mosca e Volpatti) non si può non soffermarsi ad
ammirare la grandiosa Cattedrale di Berna (Berner Münster), in stile tardo gotico, che contiene
al suo interno un autentico tesoro: gli stalli del coro in stile rinascimentale
lombardo più vecchi della Svizzera. Furono realizzati nel 1522-25 su disegni del pittore bernese Niklaus Manuel-Deutsch di origine italiana, nipote di un emigrato
piemontese e uno dei personaggi più influenti artisticamente, culturalmente e
politicamente di quel periodo a Berna.
 |
Case in mattoni nel
quartiere di Kirchenfeld (Obstberg)
|
|
Per la pausa pranzo
abbiamo riservato un ristorante storico ultimato (1886) dall’impresa italiana Gaggione, che servì da ristorante (mensa) anche per i
numerosi operai italiani che sul finire dell’Ottocento costruivano splendide
ville e palazzi per famiglie benestanti nel quartiere di Kirchenfeld. Bisogna
anche ricordare che allora molte ditte preferivano la manodopera italiana (e
ticinese) perché costava meno e rendeva più di quella indigena. Gli italiani
lavoravano infatti generalmente a cottimo e soprattutto erano più esperti degli
svizzeri nell’utilizzo del mattone (Backstein). Questa concorrenza, che
creava disoccupazione tra gli svizzeri, fu il pretesto per le violenze
perpetrate contro gli italiani nel cosiddetto Käfigturmkrawall del 1893 (cfr.
https://disappuntidigiovannilongu.blogspot.com/2012/05/quanta-italianita-ce-berna-3a-parte.html).
 |
Ultima tappa della visita della Berna italiana: Centro culturale e museale Paul Klee (f.Gozzoli) |
Per osservare da
vicino qualche esempio di case e ville costruite in quel periodo utilizzando
soprattutto il mattone siamo andati nella zona del quartiere denominata Obstberg, dopo essere stati nel vicino Giardino
delle rose Rosengarten) per ammirare lo
splendido panorama del centro storico di Berna.
Il giro
turistico-culturale si è concluso dopo una breve visita al Centro
Paul Klee, opera geniale
dell'architetto genovese Renzo Piano (2005). Si è visto tanto, ma senz’altro solo una parte molto ridotta
dell’italianità che palazzi, strade, piazze, chiese «nascondono». Sta al
visitatore attento e interessato scoprirle e rivelarle ed è certo che sarà una
ricerca e una scoperta appaganti.
Giovanni Longu
Berna, 07.07.2018