La giornata odierna (5 dicembre 2018) sarà iscritta
negli annali della Svizzera come una data storica nel processo di avvicinamento
alla «normalità» nell’occupazione delle alte cariche dello Stato tra uomini e
donne.
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Marina Carobbio Guscetti |
Qualche giorno fa Marina Carobbio Guscetti,
espressione della minoranza
linguistica e culturale italiana, è stata eletta Presidente del Consiglio nazionale, diventando
così la prima cittadina della Svizzera. Oggi, in sostituzione di un
consigliere federale (Johann Schneider-Amman) e di una consigliera
federale (Doris Leuthard) l’Assemblea federale ha eletto per la prima
volta contemporaneamente due donne (Viola Amherd e Karin
Keller-Sutter), contribuendo così a portare la quota rosa nel
Governo della Confederazione (da sempre composto di sette membri) vicino alla
parità. Nel 2010-2011 le donne erano addirittura in maggioranza, segno che ormai, a livello di
esecutivo federale la «normalità può dirsi ormai raggiunta.
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Viola Amherd |
A dire il vero, in quasi tutti gli esecutivi,
federale, cantonale e comunale, la partecipazione delle donne è divenuta ormai
quasi «normale». Non altrettanto si può dire invece dei legislativi ai vari
livelli, dove spesso le donne sono nettamente sottorappresentate. L’esempio
dato oggi dall’Assemblea federale dovrebbe indurre l’elettorato a tutti i
livelli ad eleggere anche negli organi legislativi un numero di donne che
quantomeno si avvicini alla parità.
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Karin Keller-Sutter |
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Ueli Maurer |
Infine, mi piace ricordare che quest’oggi è stato
eletto anche il Presidente della Confederazione per il 2019 nella persona del
consigliere federale Ueli
Maurer, appartenente
originariamente all’Unione democratica di centro, un partito che ancora oggi è
associato ai movimenti della destra europea e qualche volta anche ai movimenti
xenofobi. Evidentemente l’Assemblea federale ha tenuto conto non tanto dell’orientamento
originario dell’interessato, quanto delle sue capacità e qualità personali,
eleggendolo addirittura con un voto quasi plebiscitario, 201 voti su 209 schede
valide. Anche in questa elezione, mi pare, la Svizzera ha dimostrato di essere
un Paese «normale».
Alle neoelette e al neoeletto tanti auguri di buon
lavoro.
Giovanni Longu
Berna, 5.12.2018
Berna, 5.12.2018