Il 1° agosto scorso è stato celebrato il 731° anniversario della nascita della Svizzera, anche se da secoli era ricordata soprattutto con cerimonie religiose e dal 1993 come Festa nazionale a tutti gli effetti. Tutti sanno il perché di quella data, ma non tutti sanno, probabilmente, che la vera data di nascita della Svizzera è incerta e la stessa Confederazione ammette che sia una leggenda l’incontro del 1° agosto 1291 dei rappresentanti dei tre Cantoni fondatori («i Tre Confederati») sul prato del Rütli (o Grütli), al di sopra del Lago dei Quattro Cantoni per giurare di liberare il Paese dagli Asburgo.
Gli italiani e i
miti svizzeri
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Eppure per decenni, soprattutto negli anni in
cui grazie agli immigrati la Svizzera ha dovuto guardare maggiormente anche
all'esterno, molti s’interrogavano perché la Svizzera non avesse una vera Festa
nazionale e non trovavano convincente la risposta ufficiale che le feste qui le
decidono soprattutto i Cantoni. E’ vero che dal 1891 il 1° agosto veniva
celebrato sempre più festosamente (con fuochi, suoni di campane, esibizioni di corpi
musicali, cerimonie religiose e canto corale del «salmo svizzero», divenuto poi
l’inno nazionale), ma non come una vera festa «nazionale».
Doveva passare quasi un secolo prima che il 1° agosto venisse riconosciuto
come «giorno
non lavorativo», la prima volta nel 1991 per i festeggiamenti del Settecentesimo della
Confederazione e dal 1993 come Festa nazionale a tutti gli effetti. Per
introdurre il giorno festivo, ossia parificato alla domenica, si è dovuta
modificare la Costituzione federale a seguito di una iniziativa popolare
depositata nel 1990, che diceva: «il 1° agosto è Festa nazionale in tutta la
Confederazione». La richiesta fu approvata il 26.09.1993. E’ interessante
notare che la partecipazione fu piuttosto bassa: 39,88%. Su 1.781.407 voti,
i sì furono tuttavia l’83,8%, i no il 16,2%. Con l’entrata in vigore il 1°
luglio 1994, da quell'anno anche la Svizzera ha la sua Festa nazionale
riconosciuta come giorno festivo.
Festa nazionale e
miti di fondazione
A questo punto ci si può chiedere: Perché una festa nazionale? Perché i
miti di fondazione?
Alla prima domanda non basta rispondere: ce l’hanno tutti gli Stati. La
Festa nazionale ha infatti ovunque soprattutto la funzione di rafforzare
l’identità nazionale. La Svizzera, Paese multietnico e multiculturale, ne ha
sempre avuto e ne ha ancora bisogno. Per quanto si senta al sicuro sul piano
internazionale grazie alla sua dichiarata neutralità, la Confederazione ha
bisogno di un massiccio consenso popolare per schierarsi, per esempio nel caso
di una guerra, da una parte piuttosto che dall'altra o da nessuna parte. Anche
l’adozione di misure straordinarie in problematiche particolarmente difficili
come la pandemia ha bisogno del sostegno convinto dei Cantoni e del Popolo. Le
feste nazionali servono a rafforzare la coesione nazionale.
Quanto ai miti di fondazione (Guglielmo Tell, Patto del Grütli, Morgarten,
ecc.), tutti sanno ormai che si tratta di leggende, sia pure con elementi di verità,
ma nessuno osa metterli in discussione perché risulterebbe difficile se non
impossibile negarne l’utilità (anche nell’ambito dell’integrazione degli
stranieri). Del resto, non può sfuggire che questi miti esistono in tutti i
Paesi, Italia compresa, anche se, proprio in Italia, tutti fanno finta,
specialmente in periodi particolarmente difficili come quelli attuali
(pandemia, debito pubblico catastrofico, crisi sociale, crisi politica, ecc.)
di non aver bisogno della coesione e della solidarietà nazionale, ma di poterli
superare con alleanze, formule magiche, uomini/donne della provvidenza e
addirittura col genio italico.
Berna, 3 agosto 2022