E’ stata perciò una grande sorpresa
venire a sapere, agli inizi di novembre, poco prima dell’inizio del corso, che
gli iscritti erano 43. Ne fui naturalmente lusingato e dovetti ricredermi sull'idea
che essendo il tema Unione europea (UE) e Svizzera piuttosto complicato e trattato spesso in maniera alquanto contraddittoria non potesse suscitare grande interesse.
Parlando con alcuni iscritti, mi sono reso conto che sono proprio
la complessità dei temi del corso (dal «sogno europeo» ai rapporti attuali tra
l’Unione europea e la Svizzera) e la confusione con cui vengono spesso trattati
dai media a generare una forte domanda di conoscenze e di chiarezza.
Tanto interesse rende evidentemente il compito del docente piuttosto
difficile perché deve presentare nel modo più semplice possibile temi oggettivamente
complicati e fornire elementi conoscitivi sufficienti per dare a tutti i
partecipanti la possibilità di farsi un’idea precisa sui vari temi: l’origine e
lo sviluppo del «sogno europeo», le istituzioni dell’UE (Consiglio europeo, Parlamento,
Commissione, ecc.), il futuro prevedibile dell’Europa, i rapporti passati e
attuali tra la Svizzera e l’UE.
Si tratterà anche di fornire elementi di valutazione sul
crescente euroscetticismo, sulle difficoltà dell’UE di trasformarsi in una unione
non solo economica ma anche politica, sulle ragioni (vere o presunte tali)
della non adesione della Svizzera all’UE, ecc.
Partecipanti al corso organizzato dall’UNITRE di Soletta |
Del resto è la stessa cronaca quotidiana che stimola a
interrogarci sull’UE. Qualche settimana fa su un quotidiano ticinese si poteva
leggere un articolo in cui si definiva l’Unione europea: «il Club di
Bruxelles,…un club che con il passare degli anni è andato crescendo, per
vastità e numero di Stati membri, ma che oggi si trova a distanza di anni luce
da quell’obiettivo di integrazione politica ed economica sognato dai padri
fondatori dell’Europa unita». E’ proprio così?
E Papa Francesco, il 25 novembre, parlando a
Strasburgo al Parlamento europeo invitava gli eurodeputati ad «abbandonare l’
idea
di un’Europa impaurita e piegata su sé stessa per suscitare e promuovere
l’Europa protagonista, portatrice di scienza, di arte, di musica, di valori
umani e anche di fede» perché, secondo lui, «è giunta l’ora di costruire
insieme l’Europa che ruota non intorno all’economia, ma intorno alla sacralità
della persona umana, dei valori inalienabili». L’auspicio del Papa è una
possibilità reale o pura utopia?
Il corso dell’UNITRE di Soletta sulle istituzioni europee e
la Svizzera tratterà anche questi ultimi interrogativi, in aggiunta ovviamente a
quelli che presenteranno i partecipanti e a quelli che continuerà a presentare,
quasi quotidianamente, la cronaca.
Giovanni Longu
Berna, 10.12.2014
Berna, 10.12.2014
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