La Federazione delle Colonie libere italiane in Svizzera, FCLIS, è una delle associazioni italiane più longeve e importanti della Svizzera. Non solo è sopravvissuta alla crisi dell’associazionismo degli ultimi decenni, ma sembra anche godere di buona salute. Dal 4 al 6 ottobre di quest’anno ha celebrato il suo 39° congresso e festeggiato il 70° anno di vita. Fu fondata infatti a Olten il 21 novembre 1943.
Sen. Claudio Micheloni |
Alla presidenza della FCLIS siede dal 1997
il senatore Claudio Micheloni, esponente di primo piano della
collettività italiana in Svizzera e della rappresentanza politica degli
italiani all'estero nel Parlamento italiano. La sua personalità costituisce un
ideale collegamento con gli iniziatori della Federazione, personaggi oggi quasi
sconosciuti, ma all'epoca della fondazione della FCLIS, nel 1943, esponenti di
prim'ordine dell’antifascismo all'estero, attivi soprattutto in Svizzera. Ne
ricordo tre in particolare, Egidio Reale, che nel dopoguerra sarà
nominato primo ambasciatore d’Italia in Svizzera, Giuseppe Chiostergi,
che diventerà deputato all'Assemblea costituente (incaricata di redigere la
costituzione repubblicana) e Fernando Schiavetti, intellettuale e uomo
politico, anch'egli eletto alla Costituente nel 1946 e successivamente ancora
deputato e poi senatore.
Lo scopo di questi articoli
Mi sembra utile dedicare un po’ di
attenzione, in una breve serie di articoli, a quella che è stata per alcuni
decenni una delle istituzioni private che maggiormente hanno caratterizzato la
storia dell’immigrazione italiana in Svizzera in generale e
dell’associazionismo in particolare.
Non è mia intenzione, tuttavia, anche per
evidenti ragioni di spazio, ripercorrere in maniera sistematica le principali
tappe dell’evoluzione della FCLIS.
Il mio intento è piuttosto quello di
inquadrare nel più ampio contesto dell’evoluzione della collettività italiana
in Svizzera lo sviluppo di questa importante organizzazione. Non c’è dubbio,
infatti, che tra la prima e la seconda le relazioni sono state per alcuni
decenni molto intense e che la seconda in particolare ha tentato addirittura di
modificare l’evoluzione della prima. Resta ovviamente aperta la valutazione dei
metodi e soprattutto dei risultati.
Ritengo tuttavia importante che l’intera
collettività italiana residente ormai stabilmente in questo Paese abbia nozioni
fondate e obiettive della storia dell’immigrazione, delle sue principali
componenti interne (soprattutto associazioni) e dei loro rapporti, talvolta
difficili, con le autorità italiane, con quelle svizzere, ma anche tra di loro.
Questi articoli dedicati alla FCLIS vogliono essere un modesto contributo in
questa direzione.
Le origini della FCLIS
Una prima domanda riguardante la
«Federazione delle Colonie libere italiane in Svizzera», fondata come detto nel
1943, concerne ovviamente l’origine delle singole Colonie confluite nella
Federazione e dunque preesistenti. La domanda è non solo pertinente ma anche
fondamentale, perché soltanto conoscendo l’origine e la natura delle singole
entità «federate» si può conoscere e capire la natura specifica della
Federazione. Purtroppo a tale domanda si può rispondere solo in parte.
Nei racconti della fondazione della FCLIS
si parla in genere di dieci colonie aderenti (Ginevra, Zurigo, Baden, Lugano, Losanna,
Sciaffusa, San Gallo, Kreuzlingen, Arbon e Grenchen), ma di esse, fatta
eccezione delle prime due (Ginevra e Zurigo), si sa ben poco oltre il carattere
antifascista che le accomunava tutte. Di molte non si conosce addirittura
nemmeno la denominazione esatta, la data di fondazione, l’organizzazione e
l’attività fino ad allora svolta. Si sa, anzi, che la maggior parte di esse
sorse quando il regime fascista era ormai giunto alla fine, ossia dopo il 25
luglio 1943.
Per questo ritengo che a giusta ragione Tindaro
Gatani, storico della FCLIS, abbia scritto che parteciparono al Convegno di
Olten (21 novembre 1943) in cui si decise la fondazione della FCLIS, i
rappresentanti delle prime dieci «costituite o costituende» Colonie Libere
Italiane. Alcune di esse infatti cominciarono ad esistere proprio alla vigilia
del Convegno di Olten.
Per conoscere la vera natura della
neocostituita FCLIS è tuttavia sufficiente esaminare l’origine e l’attività
svolta dalle due componenti principali, che inizialmente avevano denominazioni
diverse e solo in seguito furono chiamate «Colonie libere italiane» (CLI),
quella di Ginevra e quella di Zurigo. Ebbene, entrambe sono sorte in ambienti
di esuli antifascisti di ogni tendenza e con intenzioni e attività
dichiaratamente antifasciste.
Va ricordato anzitutto che Mussolini (che
conosceva l’ambiente svizzero per averlo frequentato all’inizio del secolo)
cercava in tutti i modi di fascistizzare l’emigrazione italiana in Svizzera con
la creazione di fasci nelle principali città (il primo fu costituito a Lugano
nel 1920), case d’Italia, scuole italiane e associazioni varie assoggettate al
regime. A questo tentativo si opposero fin dall'inizio le Missioni cattoliche
dell’Opera Bonomelli (che saranno poi costrette a chiudere) e i fuorusciti
antifascisti.
La prima Colonia di Ginevra
La CLI di Ginevra è considerata da numerosi
studiosi la prima nata, nel 1925, anche se agli inizi non aveva tale
denominazione. In effetti si trattava della Società Dante Alighieri (già
esistente dal 1894) che riuscì ad opporsi al tentativo di sottomissione al
fascismo. Quell'anno, infatti, rifiutò di partecipare a una manifestazione
organizzata appositamente dal Fascio locale, in aperta opposizione al regime.
Questo rifiuto provocò non solo lo smembramento della Dante e la perdita dei
contributi pubblici, ma anche il cambio della sede e, dal 1928, pure del nome,
divenuto «Associazione Dante Alighieri».
Giuseppe Chiostergi |
A Ginevra la Dante Alighieri era
un’associazione italiana molto importante non solo per le sue attività culturali
e aggregative, ma anche perché sosteneva le «Scuole italiane di Ginevra»,
preesistenti al fascismo e ben frequentate da centinaia di allievi.
L’Associazione ribelle era presieduta
fino al 1930 dall'antifascista Giuseppe Chiostergi. Quell'anno cedette la
presidenza all'amico e anch'egli grande antifascista Egidio Reale, mentre
conservò per sé la direzione delle Scuole, che fra l’altro organizzavano delle
apprezzate «colonie estive italiane» per gli allievi.
Con Reale e Chiostergi l’Associazione Dante
Alighieri si dimostrò fin dall'inizio molto attiva e convincente (incontri,
biblioteche, conferenze, esposizioni, colonie estive, ecc.) in chiave
chiaramente antifascista non solo nell'ambiente dei fuorusciti, ma anche tra i
lavoratori italiani.
Almeno fino al 1943 a Ginevra ancora non si
parlava di una «Colonia libera italiana», ma il richiamo alla libertà e
l’invito a lottare per la libertà erano costantemente presenti nelle numerose
conferenze che venivano organizzate, nei discorsi ufficiali, negli scritti e
nel carattere delle attività svolte. Si comincerà ad aggiungere l’aggettivo
«libera» probabilmente nel 1943, quando è accertata una Colonia libera italiana
e quando Reale e altri antifascisti stavano maturando l’idea di creare un
collegamento e coordinamento tra tutte le organizzazioni antifasciste operanti
in Svizzera.
La colonia libera di Zurigo
Anche a Zurigo gli antifascisti erano molto
attivi, in particolare in alcuni centri, quello storico del «Cooperativo» e
quell'altro, meno noto, della «Mansarda». Questa era un’associazione di
antifascisti costituitasi nel 1927 come punto di riferimento per altre
associazioni simili. Nel 1930,
in pieno tentativo del regime fascista di penetrare
nell'ambiente migratorio italiano di Zurigo, la Mansarda venne ribattezzata
«Colonia libera italiana».
Anni più tardi, durante un Congresso della
FCLIS, uno dei fondatori della «Mansarda, Giovanni Medri, dirà di essa
che «è stata l’inizio del nostro movimento antifascista in Svizzera» e
ricorderà commosso quel periodo di lotta per la libertà, che in Italia il
fascismo aveva cancellato e vilipeso.
Analogamente a quel che succedeva a
Ginevra, anche a Zurigo la Mansarda aveva creato una «Scuola Libera» per i
figli degli emigrati italiani, in opposizione al tentativo di penetrazione
fascista attraverso la scuola oltre che tramite il Fascio e la Casa d’Italia
locali.
Fondazione della FCLIS
Nel 1943, subito dopo la caduta del regime,
le associazioni antifasciste già esistenti come Colonie libere italiane o con
altri nomi si rinnovano o rifondano e decidono, su iniziativa delle due
principali CLI di Ginevra e Zurigo, di rafforzare i contatti e coordinarne le
attività. I rappresentanti delle dieci Colonie esistenti o costituende decisero
in una storica riunione ad Olten (21 novembre 1943) di costituire una giunta
esecutiva centrale con compiti di collegamento e coordinamento delle attività
delle singole Colonie libere. Di questo gruppo facevano parte personalità note
dell’antifascismo, oltre a Fernando Schiavetti ed Egidio Reale, Giuseppe
Chiostergi, Giuseppe de Logu, Manlio Sancisi, Mario Mascarin e altri. Era nata
la Federazione delle Colonie libere italiane (FCLIS). (Continua)
Giovanni Longu
Berna, 16.10.2013
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