L’inaugurazione della
galleria di base del San Gottardo (1° giugno 2016) ha messo in evidenza la
centralità della Svizzera in Europa. Nonostante l’assenza dei vertici
dell’Unione europea (impegnati altrove), a parte la
commissaria europea per i trasporti Violeta Bulc, hanno partecipato alla
suggestiva cerimonia numerose personalità politiche europee di peso, capi di Stato e di governo, il Consiglio
federale al completo, ex consiglieri federali, circa 190 parlamentari svizzeri,
diversi ministri europei dei trasporti, delegazioni delle principali reti
ferroviarie europee, una folta rappresentanza di operai che hanno di fatto
realizzato l’opera faraonica.
Festeggiamenti costosi ma utili
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Foto ufficiale del Consiglio federale con gli ospiti d'onore. |
Per i festeggiamenti, l’inaugurazione
ufficiale del 1° giugno e le manifestazioni dello scorso fine settimana, la
Svizzera ha investito, si dice, oltre 9 milioni di franchi, una cifra ritenuta
esagerata da alcuni osservatori, ma giustificata dal Consiglio federale e dalla
società committente AlpTransit San Gottardo SA (un’affiliata al 100% delle
Ferrovie federali svizzere FFS) per l’alto valore reale e simbolico della
consegna all’esercizio nazionale e internazionale della grande opera.
Che l’investimento fosse proporzionale alle
attese degli organizzatori non ci sono dubbi. Basti pensare che il giorno
dell’inaugurazione, tra gli oltre mille invitati presenti a Pollegio (al
portale sud) c’erano anche tutti i capi di Stato o di governo dei Paesi vicini,
il presidente francese François Hollande, la cancelliera tedesca Angela
Merkel il premier italiano Matteo Renzi, il cancelliere austriaco Christian
Kern e il capo del Governo del Liechtenstein Adrian Hasler, ciascuno dei quali accompagnato da una
delegazione di alto rango.
Che quell’investimento abbia forse addirittura
superato le attese del Consiglio federale non è provato, ma è fortemente
probabile. Sul piano interno, la realizzazione della galleria ferroviaria più
lunga del mondo, decisa democraticamente a più riprese dal popolo svizzero, ha
indubbiamente contribuito a rafforzare tra i confederati la coesione nazionale,
la vicinanza tra autorità e cittadini, la fiducia nelle capacità scientifiche,
tecnologiche e imprenditoriali del Paese.
Sul piano internazionale, nel contesto dei
difficili rapporti bilaterali tra la Svizzera e l’Unione europea in questo
momento, alcune delle affermazioni pronunciate dalle più alte personalità
presenti all’inaugurazione devono aver rappresentato per i vertici della
Confederazione una sorta di iniezione di fiducia sulle buone prospettive di
soluzione delle trattative in corso. In tutti i discorsi ufficiali è stata
evidenziata la centralità della Svizzera in Europa, non solo sul terreno dei
trasporti, ma anche sul piano emotivo ed evocativo.
Centralità della Svizzera in Europa
Già il presidente della Confederazione Johann
Schneider-Ammann, nel suo saluto iniziale a Rynächt (Canton Uri) nei pressi
del portale nord, aveva sottolineato la funzione unificatrice del tunnel e la
centralità della Svizzera in Europa. Dopo aver detto che «con il tunnel di base
del San Gottardo si riuniscono i popoli e le economie», sottolineandone
l’importanza «sia per la Svizzera che per i nostri vicini e il resto del
continente», non ha esitato ad affermare che, realizzando «l’opera del secolo»,
«continuiamo a scrivere la storia».
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Doris Leuthard, ministra dei trasporti della Svizzera |
La Leuthard ha insistito sul significato
europeo del San Gottardo anche ricordando la partecipazione internazionale
delle maestranze alla costruzione di quest'opera faraonica. Vi hanno infatti
partecipato lavoratori provenienti «dalla Scandinavia alla Sicilia, dal
Portogallo alla Polonia, da più di una dozzina di Paesi».
Ho trovato
significativo che soprattutto a questi lavoratori provenienti da molte parti
del mondo, persino dal Sudafrica, sia stato dedicato lo spettacolo
folcloristico che ha coinvolto 350 artisti e acrobati vestiti
da operai. Tra giochi di luce e rumori assordanti hanno saputo evocare le
sfide, i pericoli e il frastuono che hanno dovuto affrontare i complessivi 2400
lavoratori durante i 17 anni di lavoro in galleria.
Elogi alla Svizzera
A sottolineare la centralità della Svizzera in
Europa non sono stati solo i padroni di casa, ma anche – e questo non era
affatto scontato alla vigilia dell’inaugurazione – gli illustri ospiti a
cominciare dal presidente francese Hollande, che si è «inchinato» a nome
della Francia di fronte alla Svizzera, che con la galleria ferroviaria più
lunga del mondo, offre una infrastruttura essenziale all'Europa per l'economia
e il turismo». I complimenti del capo di Stato francese sono andati oltre
l’aspetto ingegneristico per ricordare che qui in Svizzera «il sogno europeo ha
trovato la sua realtà», per cui «la Francia s’inchina oggi davanti alla
Svizzera. Una cosa rara». Il San Gottardo, ha aggiunto, non è solo una
meraviglia tecnica, al cuore della rete europea, ma simboleggia anche una certa
idea di Europa, «un'Europa che investe, che si prende cura della libera
circolazione delle persone e delle merci», ricordando che «siamo nello stesso
spazio, abbiamo le stesse speranze».
Riprendendo l’immagine del cuore, anche la
cancelliera Merkel, ha elogiato la Svizzera perché ha saputo compiere,
da sola, «un’opera dei superlativi, una meraviglia tecnica, il cuore di una
rete». Allo stesso tempo, ha però voluto ricordare che purtroppo a questo cuore
manca ancora l’aorta, perché la Germania è in ritardo con i raccordi
ferroviari, per cui si dovranno accelerare i tempi di realizzazione. La
cancelliera ha anche messo in guardia di fronte alla tentazione di erigere
«nuove frontiere»: «dobbiamo proteggere i nostri confini esterni, ma quelli che
nascono al nostro interno sono sgradevoli». Al contrario, il San Gottardo è «un
simbolo di ciò che ci unisce». «Con la galleria si avvicinano il Sud al Nord,
il Mediterraneo al Mare del Nord, Fellini a Goethe, Monteverdi a Bach, la
Tarantella alle danze bavaresi, la Montanara al Gloria»; il tunnel «accelera la
collaborazione e cambia il modo di vivere in Europa».
E’ mancato, purtroppo, il saluto ufficiale del
presidente del Consiglio italiano Renzi. Dopo aver attraversato il
tunnel sul treno d’onore dal portale nord al portale sud, giunto a Pollegio vi
è rimasto appena il tempo per partecipare alle foto ufficiali dell’evento per
poi rientrare in Italia. «Toccata e fuga per il premier italiano», «Visita
furtiva di Matteo Renzi» è stato il commento lapidario di alcuni giornali,
spesso con l’aggiunta: «che non ha avuto neppure due minuti per la consigliera
federale Simonetta Sommaruga che aveva chiesto di poter parlare due minuti con
lui, ma Renzi le ha risposto: "Devo correre al Viminale"»(!).
A salvare l’onore del tricolore italiano ci ha
pensato il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio. Nel suo saluto
ha elogiato la Svizzera perché «in una fase complessa della storia europea…
lancia un messaggio di apertura». Ha inoltre ricordato che la lunga
collaborazione tra la Svizzera e l’Italia, che condividono 740 chilometri di
frontiera, 70'000 frontalieri attivi soprattutto in Ticino e molti valori e
ideali comuni, è destinata a rafforzarsi ulteriormente quando il corridoio
nord-sud sarà completato tra Rotterdam e Genova. In questa prospettiva il nuovo
tunnel ha un ruolo strategico sicché, egli ha detto in conclusione: «pensiamo
che il San Gottardo sia un po' italiano, e i porti liguri un po' svizzeri». Non
è dato sapere se con questa espressione abbia voluto spiegare la gaffe di Renzi
del 15.4.2016 quando, alla presenza dello stesso Delrio che annuiva, ebbe a
dire «Stiamo facendo il San Gottardo», ma non c’è dubbio che il tunnel del
secolo avvicini notevolmente nord e sud dell’Europa, soprattutto quando sarà
possibile anche per gli svizzeri raggiungere in poche ore le città e i mari
della Liguria.
Per il cancelliere austriaco Kern la nuova infrastruttura è un investimento importante
in termini di «qualità della vita e dell'ambiente» che andrà a beneficio di tutti,
per cui è giusto festeggiare, infatti «questo è un grande giorno
non solo per la Svizzera, ma anche per i suoi vicini e per tutta l’Europa».
Le conclusioni del presidente della
Confederazione
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Il presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann |
La giornata era iniziata con la benedizione
dell'opera alla quale hanno partecipato un prete cattolico, una pastora, un
imam e un rabbino. I quattro religiosi hanno ricordato i nove morti durante i
lavori e pregato per i viaggiatori e per coloro che in futuro lavoreranno nel
tunnel. Presente pure un rappresentante degli atei, forse per ricordare che la
galleria è di tutti e che la benedizione di Dio non si nega a nessuno. La parte
ufficiale si è poi conclusa con l’inno svizzero, il famoso Salmo da molti
criticato, ma sempre sentito dalla maggioranza del popolo svizzero.
I festeggiamenti sono proseguiti per tutta la
settimana … e ne è valsa la spesa. I commenti dei media nazionali e
internazionali sono unanimi nel riconoscere il valore dell’opera inaugurata e della
Svizzera che l’ha realizzata: «Brava Svizzera!». Elogio, ritengo, ben meritato.
La galleria di base del San Gottardo è infatti uno di quei manufatti utili destinati
a durare. E’ considerata a giusta ragione «la galleria del secolo», «un’opera
dei superlativi» (Merkel), «l'opera migliore che si potesse immaginare
di realizzare» (Hollande) e dunque anche «un motivo d’orgoglio» per il
popolo svizzero (Leuthard).
Giovanni Longu
Berna, 8.6.2016
Berna, 8.6.2016
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