Quando il 23 settembre 2025 ho sentito il discorso del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di fronte all'Assemblea dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), che ne metteva in dubbio l’utilità, mi sono chiesto se fosse consapevole del danno che stava procurando alla massima istituzione sovranazionale partorita dalla mente di un suo predecessore, Roosevelt, poco più di 80 anni fa e attivata il 24 ottobre 1945 dopo la seconda guerra mondiale. Capisco che l’ONU sia un organismo invecchiato (come tutti i nati in quegli anni), poco agile, bisognoso di cure, ma non mi sembra da demolire, senza aver prima trovato un successore, come fu l’ONU stessa rispetto alla Società delle Nazioni (SdN) creata il 28 giugno 1919, dopo la prima guerra mondiale. Sotto questo aspetto sono stati più bravi i Tre Grandi della seconda guerra mondiale (Roosevelt, Churchill e Stalin) quando soprattutto nelle conferenze a Teheran e a Yalta si accordarono per sostituire la SdN, prima di sacrificarla. Ma forse Trump ha un progetto nuovo, innovativo, oppure non vuole alcun organismo sovranazionale e di garanzia o ne vorrebbe uno ma solo a sua immagine e somiglianza. Dio ce ne scampi!
«Missione» chiara dell’ONU
Il problema dell’ONU non è la sua scarsa efficacia, ma gli ostacoli che proprio i tre maggiori Stati (USA, Russia e Cina) creano al buon funzionamento di un organismo che andrebbe certamente migliorato, ma non abolito. Le domande da porsi dovrebbero essere: Perché l’ONU è debole? È possibile renderla più efficiente ed efficace? È auspicabile una trasformazione dell’ONU?
Di seguito cercherò da rispondere, ovviamente con la soggettività inevitabile in questo tipo di risposte, partendo dal presupposto che la «missione» dell'ONU è chiara: «mantenere la pace», garantire «i diritti fondamentali dell’uomo nella dignità e nel valore della persona umana, nella eguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole», «promuovere il progresso economico e sociale di tutti i popoli…».
Perché l’ONU è debole?
L’ONU è debole essenzialmente perché i fondatori non
volevano dar vita a un organismo forte che avrebbe potuto dare loro fastidio ed
evidentemente ci sono riusciti. Infatti, se è vero che è l’ONU che dovrebbe
garantire la pace e il diritto internazionale, è altrettanto vero che ogni
decisione presa dal Consiglio di Sicurezza, l’organo decisionale più importante
dell’ONU, dovrebbe essere adottata all'unanimità dei cinque membri permanenti
Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti, ciascuno col diritto di veto.
È dunque praticamente impossibile decidere alcunché contrario agli interessi
dell’uno o dell’altro dei cinque Paesi.
Per capire la portata di tale situazione è giusto ricordare
che il Consiglio di Sicurezza è l'unico organo dell'ONU che può prendere
decisioni vincolanti per gli Stati membri e che può imporre sanzioni o
autorizzare l'uso della forza. Questo spiega, per esempio, perché l’ONU non
interviene per far cessare la guerra tra Russia e Ucraina e lo sterminio dei
palestinesi che Israele (sostenuto dagli Stati Uniti) compie impunemente nella
Striscia di Gaza.
Il Consiglio di Sicurezza non interviene neanche in altri conflitti
perché evidentemente almeno uno dei contendenti è legato strettamente all'uno o
all'altro membro permanete del Consiglio di Sicurezza. In questa situazione
l’ONU non ha alcun potere di intervento efficace.
È possibile rendere l’ONU più efficace?
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Sala del Consiglio di sicurezza dell'ONU. |
Da
tempo si discute su come riformare e modernizzare l’organizzazione per renderla
più efficiente, più agile,
efficace e rappresentativa, ma non si arriverà mai a eliminare gli ostacoli
principali perché nessuna delle grandi potenze (per es. USA, Russia, Cina) accetterebbe
di essere considerata alla stregua di ogni altro Stato membro dell’ONU.
È auspicabile una trasformazione dell’ONU?
A
questo punto si potrebbe anche discutere se sia davvero auspicabile in questo
momento una trasformazione radicale dell’ONU. Ritengo che non lo sia perché,
nel clima di nuova guerra fredda, soprattutto tra Stati Uniti e le altre due
grandi potenze (che tendono ad avvicinarsi), la possibilità di una guerra non
più convenzionale per la supremazia sarebbe molto più reale e incerta di 20-30 anni
fa.
Non si
tratta tuttavia di rinunciare a qualsiasi tentativo di migliorare l’ONU, perché
alcune riforme significative si possono fare, ma molto dipenderà più che dalla
responsabilità degli Stati (troppo sovranisti e nazionalisti) dalla sensibilità,
dal coraggio e dalle iniziative dei Popoli in modo che ridiventino i veri protagonisti
delle relazioni internazionali, titolari dei diritti e dei doveri indicati
dall’attuale Statuto dell’ONU: «Noi popoli delle Nazioni Unite, decisi a
salvare le future generazioni dal flagello della guerra,… a sviluppare tra le
nazioni relazioni amichevoli fondate sul rispetto e sul principio
dell’eguaglianza dei diritti e dell’auto-decisione dei popoli, e prendere altre
misure atte a rafforzare la pace universale…».
Giovanni
Longu
Berna 3.10.2025
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