07 ottobre 2025

1945: 80 anni fa nasceva l’ONU

Quando il 23 settembre 2025 ho sentito il discorso del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di fronte all'Assemblea dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), che ne metteva in dubbio l’utilità, mi sono chiesto se fosse consapevole del danno che stava procurando alla massima istituzione sovranazionale partorita dalla mente di un suo predecessore, Roosevelt, poco più di 80 anni fa e attivata il 24 ottobre 1945 dopo la seconda guerra mondiale. Capisco che l’ONU sia un organismo invecchiato (come tutti i nati in quegli anni), poco agile, bisognoso di cure, ma non mi sembra da demolire, senza aver prima trovato un successore, come fu l’ONU stessa rispetto alla Società delle Nazioni (SdN) creata il 28 giugno 1919, dopo la prima guerra mondiale. Sotto questo aspetto sono stati più bravi i Tre Grandi della seconda guerra mondiale (Roosevelt, Churchill e Stalin) quando soprattutto nelle conferenze a Teheran e a Yalta si accordarono per sostituire la SdN, prima di sacrificarla. Ma forse Trump ha un progetto nuovo, innovativo, oppure non vuole alcun organismo sovranazionale e di garanzia o ne vorrebbe uno ma solo a sua immagine e somiglianza. Dio ce ne scampi!

«Missione» chiara dell’ONU

Il presidente degli Stati Uniti d’America (USA) Donald Trump ha certamente ragione quando ritiene che l’ONU sia invecchiata, debole e poco efficiente, ma la sua critica diventa inaccettabile quando non propone nulla per migliorarla e non tiene conto che senza questa istituzione il mondo tornerebbe non alle condizioni di prima della seconda guerra mondiale, ma a una situazione di totale ingovernabilità perché prenderebbe il sopravvento la legge del più forte e ad approfittarne sarebbero solo pochi Stati, tre dei quali hanno in pugno già adesso buona parte delle sorti del mondo.

Il problema dell’ONU non è la sua scarsa efficacia, ma gli ostacoli che proprio i tre maggiori Stati (USA, Russia e Cina) creano al buon funzionamento di un organismo che andrebbe certamente migliorato, ma non abolito. Le domande da porsi dovrebbero essere: Perché l’ONU è debole? È possibile renderla più efficiente ed efficace? È auspicabile una trasformazione dell’ONU? 

Di seguito cercherò da rispondere, ovviamente con la soggettività inevitabile in questo tipo di risposte, partendo dal presupposto che la «missione» dell'ONU è chiara: «mantenere la pace»garantire «i diritti fondamentali dell’uomo nella dignità e nel valore della persona umana, nella eguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole»«promuovere il progresso economico e sociale di tutti i popoli…».

Perché l’ONU è debole?

L’ONU è debole essenzialmente perché i fondatori non volevano dar vita a un organismo forte che avrebbe potuto dare loro fastidio ed evidentemente ci sono riusciti. Infatti, se è vero che è l’ONU che dovrebbe garantire la pace e il diritto internazionale, è altrettanto vero che ogni decisione presa dal Consiglio di Sicurezza, l’organo decisionale più importante dell’ONU, dovrebbe essere adottata all'unanimità dei cinque membri permanenti Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti, ciascuno col diritto di veto. È dunque praticamente impossibile decidere alcunché contrario agli interessi dell’uno o dell’altro dei cinque Paesi.

Per capire la portata di tale situazione è giusto ricordare che il Consiglio di Sicurezza è l'unico organo dell'ONU che può prendere decisioni vincolanti per gli Stati membri e che può imporre sanzioni o autorizzare l'uso della forza. Questo spiega, per esempio, perché l’ONU non interviene per far cessare la guerra tra Russia e Ucraina e lo sterminio dei palestinesi che Israele (sostenuto dagli Stati Uniti) compie impunemente nella Striscia di Gaza.

Il Consiglio di Sicurezza non interviene neanche in altri conflitti perché evidentemente almeno uno dei contendenti è legato strettamente all'uno o all'altro membro permanete del Consiglio di Sicurezza. In questa situazione l’ONU non ha alcun potere di intervento efficace.

È possibile rendere l’ONU più efficace?

Sala del Consiglio di sicurezza dell'ONU.
In teoria è possibile, ma in pratica no. Poiché i principali elementi di debolezza dell’ONU sono la composizione e i poteri del Consiglio di Sicurezza, in teoria basterebbe eliminare il privilegio del diritto di veto dei cinque Membri permanente e far decidere l’intero Consiglio composta da 15 membri a maggioranza. In pratica è impensabile privare di tale diritto uno o tutti i membri permanenti o anche solo limitarlo, introducendo per esempio la maggioranza qualificata.

Da tempo si discute su come riformare e modernizzare l’organizzazione per renderla più efficiente, più agile, efficace e rappresentativa, ma non si arriverà mai a eliminare gli ostacoli principali perché nessuna delle grandi potenze (per es. USA, Russia, Cina) accetterebbe di essere considerata alla stregua di ogni altro Stato membro dell’ONU.

È auspicabile una trasformazione dell’ONU?

A questo punto si potrebbe anche discutere se sia davvero auspicabile in questo momento una trasformazione radicale dell’ONU. Ritengo che non lo sia perché, nel clima di nuova guerra fredda, soprattutto tra Stati Uniti e le altre due grandi potenze (che tendono ad avvicinarsi), la possibilità di una guerra non più convenzionale per la supremazia sarebbe molto più reale e incerta di 20-30 anni fa.

Non si tratta tuttavia di rinunciare a qualsiasi tentativo di migliorare l’ONU, perché alcune riforme significative si possono fare, ma molto dipenderà più che dalla responsabilità degli Stati (troppo sovranisti e nazionalisti) dalla sensibilità, dal coraggio e dalle iniziative dei Popoli in modo che ridiventino i veri protagonisti delle relazioni internazionali, titolari dei diritti e dei doveri indicati dall’attuale Statuto dell’ONU: «Noi popoli delle Nazioni Unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra,… a sviluppare tra le nazioni relazioni amichevoli fondate sul rispetto e sul principio dell’eguaglianza dei diritti e dell’auto-decisione dei popoli, e prendere altre misure atte a rafforzare la pace universale…».

Giovanni Longu
Berna 3.10.2025

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