Ricordare il passato è
utile se aiuta a vivere meglio il presente. Il 25 aprile 1945, la Liberazione
dell’Italia dal nazifascismo, rappresentò un momento straordinario di unità e
di partecipazione popolare alla ricostruzione della democrazia e del Paese. Di
fronte alla difficile situazione in cui si trova oggi l’Italia a causa della
pandemia, il ricordo della Liberazione potrebbe nuovamente stimolare l’unità e
la partecipazione degli italiani alla ripresa con convinzione e coraggio.
Sarebbe un errore, anche tra le forze politiche, perdere questa opportunità,
ricordando, però, che l’unità di un Popolo è sempre inclusiva e solidale.
Nel corso di una delle
prime rievocazioni della lotta partigiana, uno dei maggiori protagonisti,
Ferruccio Parri, disse: «Noi non siamo qui a cercare delle meschine gloriole in
un momento in cui ci sono compiti così duri da assolvere». Queste parole
sembrano attualissime. L’unità di valori e d’intenti da conservare e rafforzare
in un momento di crisi profonda come quello attuale sarebbe anche una forma di
omaggio dovuto a quanti si sono prodigati per evitare la disfatta ad opera del
coronavirus e a quanti, purtroppo, non sono sopravvissuti. Né va dimenticato
che nei momenti difficili l’unità e la solidarietà moltiplicano le forze. All'Italia o
ggi ne occorrono tante!
Giovanni Longu
25 aprile 2020
25 aprile 2020
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