In omaggio alla Sardegna e ai Sardi sparsi nel mondo - oggi si celebra
Sa Die de sa Sardigna - propongo una delle prime carte geografiche
«moderne» dell'Isola, realizzata da Sigismondo Arquer, grande pensatore e
letterato sardo, pubblicata a Basilea nel 1550 da Sebastian Münster
nella sua "Cosmographia Universalis”.

La collaborazione col luterano Sebastian Münster contribuì alla notorietà dell'Arquer perché la
Cosmographia Universalis divenne un’opera di grande diffusione con una cinquantina di edizioni in meno di un secolo. Quella collaborazione ebbe tuttavia anche un contraccolpo mortale per l'Arquer, che fu accusato di eresia e condannato a morte sul rogo nel 1571.
Sigismondo Arquer aveva corredato la sua descrizione della Sardegna (
Sardiniae Brevis historia et descriptio) con una carta della Sardegna, che ricorda quelle tolemaiche: i monti sono segnati con file di
coni, le campagne con alberelli e le città con castelli, torri e
campanili. Al trattatello aveva aggiunto anche una pianta di Cagliari, che verrà più volte pubblicata e incisa da geografi e incisori del Seicento e Settecento.
Dovranno passare quasi tre secoli prima che
Alberto La
Marmora nel 1845 realizzi un'altra carta della Sardegna, ovviamente molto più precisa e descritta
minuziosamente.
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