12 ottobre 2016

Svizzera meta preferita dai nuovi emigrati italiani



La Svizzera è da centocinquant’anni una delle destinazioni principali degli emigrati italiani. Ne sono arrivati milioni e questo merita una qualche spiegazione, anche per cercare di superare certi pregiudizi che, soprattutto in passato, consideravano la Svizzera un Paese ostile agli immigrati. Perché, dunque, tanti migranti italiani preferiscono la Svizzera?

Logica emigratoria e problemi di accoglienza
Anzitutto, il fenomeno migratorio italiano (ma non solo italiano) non andrebbe spiegato (come purtroppo è avvenuto spesso in passato) secondo un modello interpretativo ideologico di scontro fra capitalismo (o imperialismo) e proletariato (sfruttamento), ma semplicemente all’interno della logica di scambio tra economie forti ed economie deboli, secondo le regole tipiche del mercato libero in cui domanda e offerta si richiamano reciprocamente. La Svizzera, da parecchi decenni appartiene al gruppo delle economie forti ed attrae tradizionalmente immigrati dai Paesi vicini.
Talvolta nei Paesi di arrivo gli immigrati non sono bene accolti, soprattutto quando i flussi sono di grandi proporzioni rispetto alla popolazione indigena. La Svizzera, sotto questo punto di vista, non costituisce un’eccezione.
In passato gli italiani in particolare hanno dovuto superare enormi difficoltà per farsi accettare, talvolta sono stati vittime di scontri, disagi, discriminazioni, emarginazioni, minacce. Basti pensare alle iniziative xenofobe degli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, ma anche ad alcuni atteggiamenti xenofobi di oggi. Tutto ciò, però, non giustifica certi giudizi che ancor oggi si sentono e si leggono su una presunta ostilità quasi congenita, addirittura razzista, degli svizzeri contro gli stranieri. Se davvero la Svizzera fosse quella specie di luogo di tormenti e privazioni descritto da taluni critici frettolosi e superficiali non si capirebbe perché molti stranieri, italiani in primis, continuano a venire in questo Paese.
Ancora oggi la Svizzera è una delle destinazioni europee preferite dagli emigranti italiani e ne accoglie ogni anno un numero di poco inferiore a quanti ne accolgono mediamente la Gran Bretagna (dove Londra sembra diventata la tredicesima città italiana) e la Germania. La comunità italiana (con passaporto italiano) stabilmente residente, in calo dai primi anni Settanta del secolo scorso, da una decina d’anni ha ripreso ad aumentare ad un ritmo sostenuto.

Immigrazione italiana in Svizzera, oggi
Era dal 1972, con qualche eccezione, che il saldo positivo annuale dell’immigrazione italiana in Svizzera era scomparso dalle statistiche demografiche svizzere. 35 anni più tardi si assiste a una specie di ritorno al passato, sotto questo punto di vista, perché nuovamente il numero di italiani che arrivano supera quello di quanti la lasciano per rientrare in patria. Sono stati infatti 8540 i nuovi arrivati dall’Italia nel 2007 contro 6327 che vi sono rientrati definitivamente.
In questi ultimi anni gli arrivi dall’Italia sono stati, secondo l’Ufficio federale di statistica (UST): 10.226 nel 2010,10.651 nel 2011,14.098 nel 2012,17.662 nel 2013, 19.006 nel 2014, 18.894 nel 2015. Nello stesso periodo, la popolazione residente con passaporto italiano, tenendo conto dei rientri in Italia e dei naturalizzati (che non figurano più nelle statistiche migratorie), è passata da 290.691 (al 31 dicembre del 2010) a 311.700 (2015).
Perché tutti questi arrivi? Certamente per le condizioni economiche e sociali che non favoriscono l’occupazione soprattutto giovanile, ma anche perché la Svizzera offre ancora posti di lavoro interessanti e ben remunerati, favorisce la ricerca e lo sviluppo, consente di pianificare un futuro quantomeno dignitoso. Questa prospettiva non eliminerà certamente le difficoltà e i disagi, specialmente iniziali, ma saranno accettati più facilmente che in passato perché si sa che rientrano nel prezzo pattuito con sé stessi per sfuggire alla disoccupazione e all’incertezza del futuro. E poi, si sa anche che, in fondo, la Svizzera è nei confronti specialmente degli italiani un Paese amico e accogliente.
Giovanni Longu
Berna, 12.10.2016

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