27 gennaio 2023

Giorno della Memoria e della Vergogna

Non ho dubbi, oggi è il Giorno della Memoria, ma anche della Vergogna, perché la memoria non sembra stimolare sufficientemente la volontà maggioritaria ad agire di conseguenza.

La stazione "Condannato"del Calvario di Renato Cenni (1959)
E’ utile rievocare ogni anno la Shoah perché lo sterminio degli ebrei sotto il nazismo ci ricorda che la vita di chiunque è sacra, è un valore assoluto, che nessuno ha il diritto di violare. Ci ricorda il comandamento divino «non uccidere» (Es 20, 13). Ma è anche il giorno della vergogna perché quel comandamento è continuamente infranto da Governi e Stati, con astuzie perverse e leggi prevaricatrici, con la nostra complicità perché non agiamo di conseguenza, non ci ribelliamo, non ci schieriamo nettamente contro i guerrafondai, i fabbricanti e i commercianti d’armi, i violenti.

Attenzione, però, perché a quelle forme estreme di barbarie e di violenza (guerra convenzionale, guerra atomica, genocidio, distruzione di massa) non si arriva mai per caso né all'improvviso. Ci si avvicina lentamente con piccole dosi quotidiane di veleno. La Memoria dovrebbe ricordarcelo e ancor di più la Bibbia per bocca di Gesù Cristo che avverte: «Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio» (Mt 5, 21-22).

Di fronte al dilagare della violenza ovunque nel mondo dovremmo reagire, almeno condannandola. Non si può assistere passivamente al protrarsi di una guerra infame tra Russia e Ucraina, col rischio concreto del suo aggravamento già nelle prossime settimane con armi sempre più sofisticate e micidiali. Poco importa che a scatenarla sia stata la Russia di Putin, l’importante è fermarla. In un secondo tempo si potranno stabilire le ragioni e i torti, ora è il tempo del cessate il fuoco e delle trattative di pace.

Da molte parti, ma soprattutto da una parte, s’invoca un tribunale internazionale per punire l’aggressore Putin, come mandante di reati contro l’umanità. Ben venga questo tribunale, ma vorrei che sul banco degli imputati sedessero anche altri personaggi, sebbene non con la stessa imputazione: capi di stato e di governo che non hanno fatto abbastanza per evitare la guerra (già nel 2014), che non si sono adoperati a garantire alle popolazioni interessate prima che agli Stati i loro diritti fondamentali, compreso quello di gestire la terra in cui vivono, che hanno deciso aumenti spropositati delle spese militari, che hanno alimentato la guerra sadicamente con l’invio di armi sempre più potenti, che hanno abusato della fiducia dei loro popoli, che hanno sperperato colpevolmente denaro pubblico in armamenti costosissimi e inutili, che hanno mandato in guerra giovani innocenti, condannandoli senza accuse e senza processo a rischiare di morire per un’idea falsa di patria, per un territorio, la cui proprietà è di chi lo abita («sovranità popolare») e non dello Stato e altre ipotesi di reati gravi.

Tutti sanno che la legge, in uno Stato di diritto, punisce i rei di delitti consumati, ma anche i rei di delitti tentati. Mi auguro che questi responsabili vengano almeno processati e condannati per ignominia dalla storia.

Giovanni Longu
27.1.2023

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