25 settembre 2017

Ignazio Cassis un «secondo» consigliere federale



L’elezione, il 20 settembre 2017, di Ignazio Cassis quale 117° consigliere federale e 8° ticinese a raggiungere la massima carica dell’esecutivo federale, è stata vista e commentata, soprattutto dai media di lingua italiana, come un evento «storico». In genere non amo aggettivi del genere, ormai inflazionati, ma in questa occasione mi sento di fare un’eccezione, sia pure per motivi diversi da quelli che hanno ispirato giornalisti e commentatori politici ticinesi soprattutto dell’area liberale a cui appartiene Cassis. Personalmente la ritengo un’elezione «storica» perché Cassis è il primo consigliere federale con origini italiane, è un «secondo», poco importa se ha o non ha più il passaporto italiano.

Numerose personalità svizzere con origini migratorie
Nella storia della Svizzera moderna sono numerose le personalità provenienti dal mondo dell’immigrazione, anche italiana. Si sono distinte nell’imprenditoria, nella finanza, nell’arte, nello sport, nel cinema, nella ricerca, nel giornalismo, nell’insegnamento, nella politica regionale e nazionale, nel sindacalismo, ecc. Per una rapida rassegna, assolutamente incompleta, di personaggi con origini migratorie italiane rimando in particolare a due precedenti articoli del 2013 (http://disappuntidigiovannilongu.blogspot.ch/2013/02/italianita-in-bella-vista.html) e del 2016 (http://disappuntidigiovannilongu.blogspot.ch/2016/01/14.html). All’elenco mancava il nome di un consigliere federale (anche se ce n’è stato uno, Paul Ceresole, 1870-1875, certamente di origine italiana). Questa lacuna è stata colmata il 20 settembre scorso con l’elezione di Ignazio Cassis, un vero «secondo».
Fino a pochi mesi fa, fuori del Ticino si sapeva ben poco delle origini dell’onorevole Cassis, anche se era ben noto in alcuni ambienti specifici il suo impegno politico in favore dell’italianità. Il suo curriculum vitae riportava abitualmente l’anno e il luogo di nascita (13.4.1961 a Sessa in Ticino) e poi saltava agli studi in medicina… alla professione di medico cantonale … all’attività politica a Berna dal 2007. Della sua famiglia d’origine, della sua nazionalità italiana, della sua naturalizzazione e della sua doppia nazionalità (fino a poche settimane fa) si conosceva poco o niente. Oggi si sa che suo padre Gino era contadino, e successivamente assicuratore, sua madre casalinga, entrambi italiani.
Ignazio Cassis sa bene che in Consiglio federale deve rappresentare anzitutto sé stesso, nel rispetto della collegialità, e intende rappresentare l’intera «Svizzera che pensa, parla e sogna in italiano». Le sue origini, la sua sensibilità, le sue esperienze, le sue conoscenze non potranno che aiutarlo nel suo lavoro perché rappresentano un patrimonio unico.

Impegno per l’italianità
Sei anni fa ebbi l’opportunità di intervistarlo (http://disappuntidigiovannilongu.blogspot.ch/2011/06/tra-italianita-e-attualita-italo.html) e ricordo con quanta cordialità e disponibilità mi accolse nel corridoio dei «passi perduti» al Palazzo federale. Mi colpì, tuttavia, la chiarezza e la determinazione con cui intendeva continuare a battersi per il riconoscimento del diritto di rappresentanza, anche nell’esecutivo federale, della Svizzera italiana e dell’«italianità».
Da allora, ho scritto in una nota subito dopo la sua elezione, Ignazio Cassis ha lavorato sodo, evidentemente non da solo, per l’affermazione di tale diritto e il suo impegno è stato ora premiato (http://disappuntidigiovannilongu.blogspot.ch/2017/09/ignazio-cassis-rappresentante.html). D’ora in poi, tuttavia, dovrà fare in modo di stabilizzare il traguardo raggiunto.
Il carattere eccezionale dell’elezione di Cassis non consiste tuttavia in una sorta di premiazione di un impegno portato avanti per anni con tenacia e convinzione – questo avviene spesso in Svizzera come anche altrove – bensì, nel fatto che sia stato eletto in Consiglio federale un «secondo», cioè un figlio di genitori immigrati (prima generazione).
In fondo, è come se tutta l’immigrazione italiana sia stata premiata per il lavoro, la costanza, la dedizione, la lungimiranza, i sacrifici sostenuti per mettere i figli in condizione di riuscire e per rendere questo Paese, non sempre accogliente, più prospero e rispettoso dei diritti di tutti i suoi abitanti.
Congratulazioni e buon lavoro, Ignazio Cassis.
Giovanni Longu
Berna, 25.09.2017

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