07 maggio 2014

1914 – 1. L’esposizione nazionale di Berna


Quest’anno ricorre il centenario dell’inizio della Grande Guerra. Sarà ricordato in mille modi in tutto il mondo per le enormi conseguenze che il conflitto ha provocato, soprattutto in Europa. In questa rubrica lo si evoca solo marginalmente per focalizzare l’attenzione, in una breve serie di articoli, sulla situazione della Svizzera in quel periodo, sui rapporti italo-svizzeri di allora soprattutto in relazione all’immigrazione italiana in Svizzera e sulle condizioni degli stranieri e particolarmente degli immigrati italiani negli ultimi decenni prima della guerra.

La «Belle Epoque»
In questo primo articolo desidero ricordare un evento emblematico del 1914, che segnò la fine di un’epoca, la «Belle Epoque», terminata bruscamente con una guerra che insanguinò non solo l’Europa lasciando sul terreno milioni di morti, distruzioni e, purtroppo le premesse per altre disgrazie all’Europa e all’umanità.
Tra la fine dell’Ottocento e lo scoppio della prima guerra mondiale l’Europa conobbe un periodo, purtroppo breve, la cosiddetta «Belle Epoque», in cui le invenzioni e le realizzazioni tecniche dell’Ottocento cominciavano a produrre nella vita quotidiana benefici mai conosciuti prima su così vasta scala. Ovunque dominava l’ottimismo, a tal punto che le classi politiche di allora e la stessa opinione pubblica non si accorgevano dei segnali di pericolo che pure si manifestavano soprattutto nelle relazioni tra le grandi potenze e all’interno di alcune di esse. Basti pensare alle tensioni tra la Francia e la Germania per il dominio sull’Alsazia e la Lorena, alle ambizioni della Russia o ai contrasti tra l’Austria-Ungheria e la Serbia.
Anche in Svizzera la modernità produceva i suoi frutti. La popolazione cresceva, la speranza di vita aumentava, il tasso di mortalità diminuiva (anche se era ancora alto il tasso di mortalità infantile), molte malattie venivano debellate (grazie ai progressi della medicina, soprattutto dopo la scoperta del vaccino), aumentava quella che allora si chiamava «igiene sociale», le città s’ingrandivano e si abbellivano (nuovi piani urbanistici con nuove e più ampie strade, nuovi edifici, illuminazione elettrica, tram, ecc.), le comunicazioni erano notevolmente migliorate per ferrovia, su strada e sui laghi, il tenore di vita soprattutto nelle città si elevava, si diffondevano i beni di consumo, il turismo nelle città e in montagna era praticato da un numero sempre crescente di persone, i luoghi di divertimento si moltiplicavano (teatri, cinematografi, campi sportivi, piscine), l’informazione era facilitata (giornali, radio), ecc.

L’esposizione di Berna
Per rendere evidente il successo economico della Svizzera, nel 1914 venne organizzata a Berna (nella zona Länggasse/Neufeld/Viererfeld) la terza esposizione nazionale dopo quella di Zurigo (1883) e Ginevra (1896), che ebbero un grande successo. La successiva avrà luogo nuovamente a Zurigo nel 1939.
Area dell'esposizione nazionale di Berna del 1914
L’inaugurazione dell’esposizione di Berna ebbe luogo il 15 maggio con un lungo corteo che portò invitati e cittadini dalla stazione principale alla zona dell’esposizione. In questa manifestazione la Svizzera mise in mostra soprattutto il suo sviluppo in campo turistico (protezione della natura e ramo alberghiero) e alimentare (non solo cioccolato, ma latte condensato, minestre concentrate e ristorazione in generale). Anche questa esposizione riscosse grande successo, nonostante lo scoppio della grande guerra, ed è un peccato che non abbia lasciato tracce nei luoghi dove fu allestita, anche se si conservano ovviamente fotografie, disegni e articoli di stampa.
La Svizzera celebrava i suoi successi nell’economia, nei trasporti, nella ricerca. Tutte le principali branche dell’economia erano rappresentate. Vi era rappresentata anche la nascente aviazione svizzera, il ramo civile e quello militare appena istituito con scarsi mezzi e pochi piloti. Si voleva mostrare alla Svizzera e al mondo il quadro grandioso ed unitario, le fonti di benessere e le realizzazioni dell’attività del popolo svizzero.

Italia-Svizzera 1:0
Padiglione della Maggi
A pochi giorni dall’inaugurazione, il 17 maggio, ci fu anche un’amichevole di calcio allo stadio Neufeld, nell’area dell’Expo, tra la Svizzera e l’Italia. Vinse l’Italia 1:0. Non aveva mai vinto fino ad allora. Le tre precedenti amichevoli tra il 1911 e il 1914 erano infatti terminate con due pareggi e una vittoria della Svizzera per 3:0 (il 21.5.1911).
Nonostante fosse scoppiata nel frattempo la guerra, lo spettacolo continuò secondo il programma. Dicono le cronache che l’esposizione fu un grande successo sia per l’alto numero degli espositori (circa 8000) e sia, soprattutto, il numero di visitatori (3,2 milioni di entrate a pagamento). Aggiungono anche, però, che per la Svizzera furono praticamente gli ultimi giorni sereni del Paese prima della mobilitazione generale. Infatti il 1° agosto cominciava la mobilitazione dei 220.000 uomini e un lungo periodo di restrizioni e di sacrifici anche per la ricca Svizzera.
Nata per celebrare una sorta di «miracolo economico» della Svizzera, l’esposizione nazionale di Berna si trasformò alla fine in un’occasione per tenere maggiormente uniti i confederati rafforzando la coscienza nazionale.
Giovanni Longu
Berna, 7 maggior 2014
         

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