Il Primo agosto la Svizzera celebra la Festa nazionale, che ricorda «la nascita della Svizzera» nel 1291. Ogni Stato ha una o addirittura più feste nazionali e ognuna ricorda qualche evento del passato d’importanza fondamentale per la storia del Paese. A differenza di tutti gli Stati moderni, tuttavia, la Svizzera intende ricordare un evento molto lontano nel tempo e per di più tutt'altro che certo.
Ritengo perciò interessante
conoscere quando, come e perché si è giunti a stabilire la data del 1° agosto per
celebrare la Festa nazionale, a tutt'oggi unico giorno festivo federale, ossia
valido in tutta la Confederazione.
Va infatti ricordato che i giorni festivi
civili hanno validità cantonale e sono quindi i singoli Cantoni a deciderli.
Credo che, a parte gli storici e
qualche studioso, gran parte degli svizzeri ritenga del tutto ovvio che la
Festa nazionale venga celebrata il 1° agosto in ricordo del lontano 1° agosto
1291. Secondo la tradizione, infatti, proprio quel giorno o comunque all’inizio
di agosto, i rappresentanti delle tre comunità di Uri, Svitto e Untervaldo
avrebbero stipulato con giuramento («Nel nome del Signore, così sia») il Patto
del Grütli, dando così inizio alla Confederazione.
Realtà storica e miti di fondazione
Secondo la storiografia moderna,
la Confederazione si è formata in un lungo processo attraverso i secoli, mentre
la presunta «nascita» nel 1291 appartiene piuttosto ai «miti di fondazione»,
anche se è innegabile che attorno al 1300 ci furono i primi tentativi di alcune
popolazioni della Svizzera centrale di sottrarsi all’oppressione degli Asburgo,
come dimostrano alcuni documenti dell’epoca (ma scoperti solo nel XVIII secolo).
Per secoli la data del 1° agosto
non venne presa in considerazione non solo per una Festa nazionale (anche
perché ancora non esisteva una «nazione») ma neppure come richiamo del presunto
«Patto federale» stipulato dai primi confederati sul praticello di
Grütli. Tutti i racconti sull'origine della Confederazione risalenti al XV e
XVI secolo oggi sono considerati dagli storici «miti di fondazione».
In effetti
nemmeno le cronache più antiche sono d’accordo né sul giorno (inizio di agosto,
primo di agosto, 8 novembre) né sull'anno (1291 o 1307?) in cui si può
affermare sia nata la Confederazione.
Patto federale del 1291 |
Nel 1895, quando venne
inaugurata ad Altdorf, capitale del Cantone di Uri, la celebre statua dedicata
a Guglielmo Tell, nel piedistallo fu inciso l’anno 1307 e non 1291. Si tratta
di una delle tante testimonianze delle discordanze che ancora esistevano sul
reale inizio della Confederazione, sebbene fin dal 1891 il Consiglio federale
avesse dichiarato ufficialmente il 1291 l’«anno
di fondazione» della Confederazione.
La Festa federale del 1891, civile e religiosa
La prima grande manifestazione a carattere nazionale si ebbe
nel 1891 con la Festa federale del 600°. Nel 1889, pur
ammettendo che fino ad allora non era mai stata celebrata una tale commemorazione,
il Consiglio federale indirizzò all'Assemblea federale un messaggio ricordando
che l’imminente ricorrenza del 600° anniversario della fondazione della
Confederazione (1° agosto 1291) dovesse venir degnamente celebrato.
La festa si svolse a Svitto, capitale simbolo di uno dei tre
Cantoni cosiddetti «primitivi», nell’arco di tre giorni. La parte principale fu
concentrata nella giornata di sabato 1° agosto, iniziata alle ore 5 del mattino
con una salve d’artiglieria, esibizioni di tutti i corpi di musica riuniti e il
canto in coro del «salmo elvetico» (divenuto poi l’inno nazionale svizzero). Proseguì
con la riunione di tutte le delegazioni ufficiali federali, cantonali ecc. nel
palazzo del governo, da cui in corteo si trasferirono nella chiesa di S.
Martino «pel servizio divino», con «breve predica».
Dopo la cerimonia religiosa seguì quella civile ufficiale con
i «discorsi officiali dei rappresentanti delle autorità federali e dei Cantoni
primitivi». Finita la parte per così dire istituzionale, il resto della
giornata fu occupato da musica, canti popolari e giochi, una prima «colazione
alla forchetta» a mezzogiorno e più tardi, alle 17.00, un banchetto. Alle
19.00, secondo programma, ci fu per un quarto d’ora il «suono a festa di tutte
le campane», e poi fino a tardi «fuochi d’allegria sulle alture».
Il giorno seguente, domenica, la giornata iniziò con una
«messa solenne e predica» e proseguì, nel pomeriggio, con la festa al Grütli,
in cui furono ascoltati altri discorsi ufficiali di rappresentanti federali e
cantonali e venne eseguita la cantata della festa (testo preso dal «Guglielmo
Tell» di Schiller e musica del direttore Arnold) «col concorso di 600 membri di
società svizzere di canto artistico». «Sul far della notte – diceva il
programma – illuminazione sui monti ed alla spiaggia. Notte veneziana».
Da celebrazione occasionale a festa nazionale
Si sa che la Festa ebbe un grande successo e l’idea di ricordare
la «nascita della Svizzera» il 1° agosto cominciò a farsi strada. I miti di
fondazione con i racconti di Guglielmo Tell, il giuramento dei primi confederati
sul praticello del Grütli, la lotta per la libertà dall'oppressione degli
Asburgo avevano fatto presa nell'animo popolare.
Fu così che a seguito di una
iniziativa del Cantone di Berna che ebbe l’adesione dapprima della grande
maggioranza dei Cantoni e poi di tutti, il Consiglio federale decise nel 1899
di inviare una circolare a tutti i Cantoni ( in francese: «à tous les Etats
confédérés») per invitarli a dare le istruzioni necessarie affinché non solo il
1° agosto di quell’anno, ma d’ora in poi ogni anno, le campane di tutti i
Comuni venissero suonate dalle 20.30 alle 20.45.
Anche in quella richiesta,
tuttavia, la Confederazione si limitava a invitare i Cantoni a far suonare a
festa le campane la sera del 1° agosto per un quarto d’ora «per celebrare l’anniversario
della fondazione della Confederazione (l° agosto del 1291)». Con questa
circolare il Consiglio federale e dunque la Confederazione sembra porre fine
anche alla discussione sulla storicità o meno della data del 1° agosto 1291:
quella data andava considerata ormai ufficialmente (anche se non storicamente)
la data di nascita della Confederazione.
Il 1° agosto era considerato
soprattutto una giornata di preghiera e di ringraziamento e la festa si
concentrava in quel quarto d’ora di scampanio e nei fuochi della sera, mentre
l’intera giornata era considerata lavorativa. In questa forma venne ripetuta
per quasi un secolo, anche se acquistò col tempo anche altre espressioni, da
quella più seria del discorso ufficiale del presidente della Confederazione in
carica, a quelle più propriamente festose dei raduni attorno ai falò e,
soprattutto nelle grandi città, dei fuochi d’artificio spettacolari.
Doveva passare quasi un secolo prima che il 1° agosto
venisse riconosciuto come giorno non lavorativo, la prima volta nel 1991 per i
festeggiamenti del Settecentesimo della Confederazione e dal 1993 come Festa
nazionale a tutti gli effetti. Per introdurre il giorno festivo, ossia
parificato alla domenica, si è dovuta modificare la Costituzione federale a
seguito di una iniziativa popolare depositata nel 1990, che diceva: «il 1°
agosto è Festa nazionale in tutta la Confederazione». La richiesta fu approvata
il 26.09.1993. E’ interessante notare che la partecipazione fu piuttosto bassa:
39,88%. Su 1.781.407 di voti, i sì furono tuttavia l’83,8%, i no il 16,2%. Con
l’entrata in vigore il 1° luglio 1994, da quell'anno anche la Svizzera ha la
sua Festa nazionale riconosciuta pienamente come giorno festivo.
Perché una festa nazionale?
Come appena visto, è solo sul finire dell’Ottocento che la
Confederazione comincia a pensare seriamente a una celebrazione nazionale. Non si
può dimenticare che in quell'epoca i vari Stati europei si stavano organizzando
e rafforzando unitariamente attorno a una identità nazionale che spesso non era
ancora ben radicata nella coscienza popolare. Anche la Svizzera, nonostante
fosse diventata Stato federale da cinquant'anni con la Costituzione federale
del 1848, sentiva la necessità di consolidare la propria coesione interna e una
coscienza unitaria nazionale.
Una spinta al rafforzamento dell’identità nazionale fu
offerta indirettamente anche dalla particolare situazione che si stava creando
sul finire del XIX secolo in Svizzera, un Paese d’emigrazione fino al 1888, che
quasi all'improvviso si accorse di essere divenuto Paese d’immigrazione sotto
la spinta dell’industrializzazione. Ben presto, tuttavia, la popolazione
straniera, in forte crescita (383.424 persone nel 1900, pari all’11,6% della
popolazione residente) fu avvertita come un pericolo per l’«identità nazionale»
che si stava lentamente costituendo.
Fu proprio in quel periodo che si cominciò a parlare di «problema
degli stranieri» e soprattutto del pericolo della «Überfremdung»
(«inforestierimento»), un neologismo che finì per indicare la paura che la
forte presenza straniera potesse compromettere la stabilità del Paese
introducendo nel contesto socioculturale svizzero elementi estranei e
inassimilabili.
La Festa nazionale sembrò nel 1899 e poi sempre più
successivamente un’occasione utile non solo per ricordare le origini della
Confederazione, ma anche per sottolinearne i valori fondanti (libertà,
solidarietà, federalismo, ecc.) e rafforzare in tutti quella coesione nazionale
che sembrava continuamente in pericolo.
Giovanni Longu
24 luglio 2013
24 luglio 2013
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