14 dicembre 2018

Gruppo Arte di Berna: mezzo secolo di attività


In questi giorni il Gruppo Arte della Casa d’Italia di Berna festeggia il suo 50° di fondazione. Mi associo a quanti si complimentano con questa istituzione perché da 50 anni continua a testimoniare con opere artistiche talvolta di pregio che il contributo degli italiani immigrati allo sviluppo di questo Paese non è dato solo dalla fatica del lavoro fisico, ma anche da altre prestazioni di carattere intellettuale, inventivo, creativo, artistico, sportivo, umanistico.

Negli anni Ottanta il Gruppo Arte pubblicava
«La Cornice», un interessante trimestrale
d'informazione artistico-culturale.
L’affermazione artistica del Gruppo Arte sul finire negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso fu particolarmente significativa perché allora gli immigrati erano visti quasi esclusivamente come forza lavoro. Nemmeno uno dei massimi scrittori svizzeri come Max Frisch riuscì a far comprendere che i lavoratori stranieri non erano solo braccia ma veri uomini e donne con i loro problemi e i loro talenti («abbiamo chiamato braccia… e vennero uomini»).
Il Gruppo Arte non è sorto per sostenere una tesi ideologica a favore del carattere talentuoso di molti immigrati contro le iniziative xenofobe di quegli anni e tutti i tentativi di minimizzare il loro contributo allo sviluppo del Paese, ma è nato per aggregazione spontanea tra persone che avevano una certa familiarità e facilità con l’uso di pennelli o scalpelli, di colori e di forme per assecondsare quella che comunemente si chiama «ispirazione». 
L’ideatore e fondatore  del Gruppo Arte, Ruggero Zambon, disse una volta che se un artista, nonostante le eccellenti capacità d’esecuzione, non trova l’ispirazione adatta, è meglio che smetta di ricercarla. Infatti, quando c’è essa viene da sola e, se non viene, meglio smettere.
Il fatto che il Gruppo Arte festeggi i suoi primi 50 anni e continui ad organizzare esposizioni collettive (attualmente alla Casa d’Italia di Berna) vuol dire che l’ispirazione è ancora presente e attiva. Buon segno, di fronte all’ecatombe di gruppi e associazioni nel frattempo sorte e scomparse, perché l’espressione artistica, anche se a livello amatoriale, dà all’esistenza una dimensione superiore, come l’eterno richiamo del bello.

Pertanto, al Gruppo Arte, un sincero augurio di doppiare sempre in bellezza l’anniversario di quest’anno, tramandando le buone pratiche e la testimonianza di un’italianità multiforme e ispirata.
Berna, 14 dicembre 2018
Giovanni Longu