10 dicembre 2014

Discussione sull’Europa all’UNITRE di Soletta



Non potevo immaginare, un anno e mezzo fa, quanto interesse avrebbe suscitato il corso che avrei tenuto nell'anno accademico 2014/2015 all'Università delle Tre Età (UNITRE) di Soletta. I temi annunciati nel programma, riassunti sotto il titolo «le istituzioni europee e la Svizzera», sono sicuramente di grande attualità, ma non di facile trattazione e comprensione. Non mi attendevo pertanto molti interessati. 

E’ stata perciò una grande sorpresa venire a sapere, agli inizi di novembre, poco prima dell’inizio del corso, che gli iscritti erano 43. Ne fui naturalmente lusingato e dovetti ricredermi sull'idea che essendo il tema Unione europea (UE) e Svizzera piuttosto complicato e trattato spesso in maniera alquanto contraddittoria non potesse suscitare grande interesse.
Parlando con alcuni iscritti, mi sono reso conto che sono proprio la complessità dei temi del corso (dal «sogno europeo» ai rapporti attuali tra l’Unione europea e la Svizzera) e la confusione con cui vengono spesso trattati dai media a generare una forte domanda di conoscenze e di chiarezza.
Tanto interesse rende evidentemente il compito del docente piuttosto difficile perché deve presentare nel modo più semplice possibile temi oggettivamente complicati e fornire elementi conoscitivi sufficienti per dare a tutti i partecipanti la possibilità di farsi un’idea precisa sui vari temi: l’origine e lo sviluppo del «sogno europeo», le istituzioni dell’UE (Consiglio europeo, Parlamento, Commissione, ecc.), il futuro prevedibile dell’Europa, i rapporti passati e attuali tra la Svizzera e l’UE.
Si tratterà anche di fornire elementi di valutazione sul crescente euroscetticismo, sulle difficoltà dell’UE di trasformarsi in una unione non solo economica ma anche politica, sulle ragioni (vere o presunte tali) della non adesione della Svizzera all’UE, ecc.
Partecipanti al corso organizzato dall’UNITRE di Soletta
Il compito del docente sarà facilitato se l’interesse dei partecipanti al corso resterà vivo per tutto il periodo. Personalmente non ho motivo di dubitarne sia perché i temi sono di per sé molto stimolanti e sia perché gli allievi dei corsi dell’UNITRE sono generalmente molto curiosi, costanti e ricettivi.
Del resto è la stessa cronaca quotidiana che stimola a interrogarci sull’UE. Qualche settimana fa su un quotidiano ticinese si poteva leggere un articolo in cui si definiva l’Unione europea: «il Club di Bruxelles,…un club che con il passare degli anni è andato crescendo, per vastità e numero di Stati membri, ma che oggi si trova a distanza di anni luce da quell’obiettivo di integrazione politica ed economica sognato dai padri fondatori dell’Europa unita». E’ proprio così?
E Papa Francesco, il 25 novembre, parlando a Strasburgo al Parlamento europeo invitava gli eurodeputati ad «abbandonare l’
idea di un’Europa impaurita e piegata su sé stessa per suscitare e promuovere l’Europa protagonista, portatrice di scienza, di arte, di musica, di valori umani e anche di fede» perché, secondo lui, «è giunta l’ora di costruire insieme l’Europa che ruota non intorno all’economia, ma intorno alla sacralità della persona umana, dei valori inalienabili». L’auspicio del Papa è una possibilità reale o pura utopia?
Il corso dell’UNITRE di Soletta sulle istituzioni europee e la Svizzera tratterà anche questi ultimi interrogativi, in aggiunta ovviamente a quelli che presenteranno i partecipanti e a quelli che continuerà a presentare, quasi quotidianamente, la cronaca.

Giovanni Longu
Berna, 10.12.2014