21 marzo 2012

Berna capitale federale

Da 110 anni il Palazzo federale di Berna è il centro politico della Svizzera. Per chi volesse visitarlo o anche solo osservarlo dall’esterno, è interessante conoscerne la storia, che inizia con la moderna Confederazione (in seguito all’approvazione della Costituzione federale nel 1848) e aggiunge un capitolo importante allo sviluppo urbanistico della città di Berna e alla sua storia plurisecolare.

Secondo la Cronica de Berno del 1309, Berna sarebbe stata fondata nel 1191 dal duca Berthold V di Zähringen, ultimo discendente della potente dinastia dei conti di Brisgovia in Germania. A prescindere dall’anno di fondazione, che come accade per molte antiche città, è avvolto nella leggenda, Berna si sviluppò nel Medioevo come un centro politico e commerciale, destinato a diventare la capitale di uno dei Cantoni più grandi e potenti della Svizzera.

Sviluppo e fortificazioni
Inizialmente l’insediamento occupava solo la punta della penisola formata dal fiume Aare; successivamente si estese in direzione est-ovest lungo una serie di vicoli che fiancheggiano ancora oggi l’asse centrale costituito dalle strade Gerechtigkeitsgasse, Kramgasse, Marktgasse e Spitalgasse, oggi abbellite da palazzi storici e celebri fontane.
Protetta su tre lati dal fiume Aare, grazie alla sua posizione Berna divenne presto un importante mercato, ma stimolò per questo gli appetiti degli Asburgo, costringendola a cingersi di mura per difendersi dagli attacchi continui. Alla metà del XIII secolo la prima cerchia muraria arrivava fino alla Torre dell’orologio (Zeitglockenturm), che verrà in seguito più volte rifatta fino ai nostri giorni (l’orologio astronomico del 1530 è, come quelli di Soletta e di Aarau, uno dei più antichi della Svizzera).

Per garantirsi maggiore sicurezza, dal 1256 Berna accettò la protezione dei Savoia, già influenti nelle regioni occidentali della Svizzera, permettendole di estendersi oltre le antiche mura. Ben presto si circondò di nuove fortificazioni di cui facevano parte la Torre degli Olandesi (Holländerturm) e la Torre delle Prigioni (Käfigturm), che costituiva il principale passaggio a ovest. Questa porta, distrutta e ricostruita nel 1641-44, s’ispira nella parte bassa a un arco di trionfo con evidenti influenze del manierismo italiano.
Nel XIV secolo Berna continuò a crescere non solo urbanisticamente, ma anche come potenza territoriale e militare, soprattutto dopo la sua entrata (1353) nell’alleanza dei Cantoni primitivi Uri, Svitto e Untervaldo a cui si era aggiunta nel frattempo anche Lucerna. In questo periodo il perimetro urbano, delimitato da una nuova (la terza) cinta muraria, si estende fino all’attuale stazione ferroviaria, nel cui sottopassaggio sono visibili alcuni resti della Torre di San Cristoforo (Christoffelturm), demolita nel 1865.

Torre dell'orologio (Zytglogge)
Monumenti sacri e profani
Del periodo medievale Berna ha conservato l’originaria struttura, ma si è andata sempre più abbellendosi, col crescere della sua potenza e ricchezza, soprattutto nel secolo XVIII. Di epoca tardogotica, anche se più volte restaurati, sono alcuni monumenti sacri e profani quali la cosiddetta Chiesa francese (Französische Kirche), già appartenente a un monastero di Dominicani, la già ricordata Käfigturm, la Nydeggkirche, il Rathaus (municipio), lo Zeitglockenturm, il Duomo, ecc.). Sono invece di epoca successiva il Kornhaus (granaio), la singolare Chiesa dello Spirito Santo (Heiliggeistkirche), in stile barocco come il Burgerspital, entrambi vicini alla stazione, ecc.
Il nucleo antico della città, in ottimo stato di conservazione, è stato inserito nel 1983 dall’UNESCO nel Patrimonio mondiale dell’umanità.
L’ultima parte dello sviluppo urbanistico della città, al di qua e al di là della terza cinta muraria cambiò completamente aspetto quando Berna nel 1848 venne scelta quale Capitale federale per la sua posizione tra la Svizzera tedesca e la Romandia.
Berna era già una grande e bella città perché capitale di uno dei Cantoni più estesi e più influenti, ma non sufficientemente attrezzata per ospitare le autorità federali, ossia le Camere federali, il Consiglio federale e il Tribunale federale. La città dovette quindi affrontare subito un’importante trasformazione urbanistica, entro il perimetro difensivo dell’ultima cinta muraria di Berna (fortificazioni di San Cristoforo), di cui restano ormai ben poche tracce nella stazione ferroviaria e nella toponomastica (Grosse Schanze, dove oggi sorge l’Università, e Kleine Schanze, il parco col monumento all’Unione postale universale). Per le nuove costruzioni federali venne riservata la parte sud occidentale di quest’area con vista sul fiume Aare.

I primi palazzi federali
In attesa della costruzione di palazzi idonei, le varie autorità federali vennero alloggiate a titolo provvisorio in diversi edifici della città. Il Consiglio federale occupò l’Erlacherhof, palazzo settecentesco con influenze francesi (oggi sede del sindaco e dell’ufficio presidenziale di Berna); il Consiglio degli Stati teneva le sue sedute nel palazzo ancora oggi chiamato Rathaus des äusseren Standes, un bel palazzo con evidenti influenze francesi; il Consiglio nazionale svolgeva i suoi lavori nel vecchio Casino di Berna (del 1821), dove più tardi sorgerà il Palazzo del Parlamento, mentre il Tribunale federale disponeva di una casa privata (Isenschmidhaus) sull’odierna Amthausgasse. L’amministrazione federale, inizialmente costituita solo da poche decine di persone, era distribuita tra la sede della Zecca (dove oggi sorge l’Hotel Bellevue) e alcuni altri edifici.
In pochi anni Berna dovette provvedere alacremente alla costruzione non solo della prima sede del Parlamento, ma anche della stazione ferroviaria e di un albergo per ospitare i membri dell’Assemblea federale durante le sessioni e ricevere degnamente le delegazioni straniere.

Palazzo della Confederazione con Fontana di Berna

Fu ultimato per primo, nel 1857, il Palazzo della Confederazione (oggi Palazzo federale ovest), su un terreno che ospitava prima le officine comunali. L’edificio, che ricorda i palazzi fiorentini rinascimentali, ha una forma a U e racchiude un cortile d’onore e una fontana con al centro la statua che rappresenta non l’Elvezia tradizionale, ma la dea Berna, protettrice della città. Al suo interno l’edificio è bello ma non sfarzoso, come voleva il committente, ossia la città di Berna, pur essendo dotato di tutti i confort dell’epoca.
L’anno seguente, 1858, fu inaugurato il Bernerhof, un albergo di lusso di 123 camere, un grande salone, varie sale di conversazione, cinque cucine, illuminazione a gas, grandi lampadari dorati, riscaldamento centrale (il primo in Svizzera) a regolazione individuale, insomma il massimo di eleganza e di confort di cui si poteva disporre in quell’epoca. Particolare interessante: dal 1886 sulla carta da lettera del Bernerhof figuravano anche i nomi di altri tre alberghi succursali, uno a Torino, un altro a Firenze e uno a Nizza.
Nel 1957 era intanto arrivato a Berna (ma solo alla stazione di Wylerfeld) il primo treno proveniente da Olten. Solo l’anno seguente poté entrare in città, grazie alla messa in funzione del ponte in ferro sull’Aare chiamato la Rote Brücke, il ponte rosso, mentre era ancora in costruzione la stazione centrale (che sarà ultimata nel 1860). E’ durante questi lavori che vennero abbattute le ultime fortificazioni e qualche anno più tardi anche la Christoffelturm.
Ben presto il Palazzo della Confederazione si rivelò insufficiente per ospitare sia il Parlamento che il Governo e l’amministrazione federale. Perciò, sul terreno dove sorgeva l’ospedale della città, tra il 1888 e il 1892 venne costruito ad est del vecchio Casino un nuovo edificio simmetrico a quello già funzionante ad ovest. Anche questo palazzo (oggi Palazzo federale est), in stile neorinascimentale, ha la forma a U con cortile d’onore, ma senza fontana. Oggi ospita alcuni Dipartimenti, mentre gli altri sono alloggiati nel Palazzo federale ovest e in altri edifici amministrativi della città.

Il Palazzo del Parlamento
Per la sede del Parlamento era stata riservata l’area del vecchio Casino. Qui, tra il 1894 e il 1902 fu edificato il Palazzo del Parlamento raccordato agli altri due edifici, così che i tre edifici costituiscono il complesso architettonico che comunemente viene chiamato Palazzo federale.
Il Palazzo del Parlamento doveva costituire non solo l’ambiente idoneo ai lavori parlamentari (sale delle due Camere, sale per le commissioni e per i servizi parlamentari) ma un autentico monumento nazionale, tale da conferire gloria imperitura al Paese, simbolo dell’unità di tutte le comunità svizzere e anche testimonianza della sensibilità artistica nazionale. Il federalismo, già codificato nella Costituzione, si espresse nella costruzione di questo edificio attraverso la fornitura dei materiali più svariati (marmi, pietre, legni) da parte di quasi tutti i Cantoni. Per la costruzione non si badò a spese e l’esito fu pagante. Dal 1902, il Palazzo del Parlamento ha subito la prima importante ristrutturazione in questi ultimi anni, tra il 2006 e il 2008.

Giovanni Longu
Berna, 21.3.2012