11 maggio 2011

Riuscitissimo concerto a Lucerna per il 150° dell’Unità d’Italia

Si è tenuto il 6 maggio scorso al Centro Culturale e Congressi di Lucerna, uno dei templi della musica più rinomati della Svizzera e d’Europa, un concerto straordinario per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Sotto la direzione del Maestro Emiliano Esposito, il famoso Coro dell’Opera di Parma, composto di circa 50 coristi, ha eseguito per la delizia del pubblico svizzero e italiano che gremiva la grande sala del Centro di Lucerna le più famose arie di Rossini, Bellini, Mascagni e soprattutto Verdi.

Tra i brani verdiani più famosi e sicuramente più apprezzati dal pubblico, come non ricordare «O Signore dal tetto natio» (I Lombardi), «Va pensiero» (Nabucco), «Libiam ne’ lieti calici» (Traviata). Molto gradite e giustamente applaudite anche le esecuzioni di alcuni celebri brani non verdiani quali «Casta Diva» dalla Norma di Bellini, «Regina Coeli» dalla Cavalleria Rusticana di Mascagni, «Dal tuo stellato soglio» dal Mosè di Rossini, nei quali si sono brillantemente espressi oltre alla bravura del Coro anche il talento dei tre solisti, la soprano Paola Sanguinetti, il tenore Luciano Ganci e il basso Luca Gallo, e del pianista Milo Martani. Ha concluso il riuscitissimo concerto, e non poteva essere diversamente, il canto davvero corale, perché ha coinvolto anche il pubblico, dell’Inno di Mameli «Fratelli d’Italia».

La straordinarietà di questa manifestazione , risiede, mi sembra, non solo nell’esibizione del prestigioso Coro dell’Opera di Parma che ha allietato il numeroso pubblico presente in sala, ma anche nella scelta e nell’organizzazione di un evento di così alto livello da parte del Comites di Lucerna. Avvalendosi del sostegno delle autorità italiane e di alcuni sponsor privati, esso ha saputo offrire un contributo di eccellenza alle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia in Svizzera, dove risiede oltre mezzo milione di italiani e dove l’opera lirica italiana è molto apprezzata. Esempio da imitare di quanto sa fare e può fare la collettività italiana unita e organizzata.

Giovanni Longu
Berna, 6.5.2011

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